La riforma Biagi si poneva una serie di complessi ed importanti obiettivi da realizzare, la modernizzazione del settore giuslavoristico, la trasparenza ed efficienza al mercato del lavoro e l’aumento del tasso di occupazione attraverso il miglioramento delle capacità d’inserimento professionale dei disoccupati e di quanti sono in cerca di una prima occupazione. Nel contributo si evidenzia come gli obiettivi che Marco Biagi si era prefissato, non sono poi stati del tutto raggiunti e, per certi versi, sono stati disattesi (da qui la perduta occasione) e che proprio questi obiettivi erano in realtà l’espressione del principio di sussidiarietà, che vuol dire guardare all’Europa, guardare agli obiettivi europei in funzione di un avvicinamento alle legislazioni europee, ma vuol dire che, fermo questo obiettivo, il modo migliore per attuare una riforma è sempre e comunque quello di guardare alla realtà, al contesto che si regolamenta e renderla la più aderente possibile al contesto, al paese reale, come recita l’articolo dello Statuto dell’Unione, “il più vicino possibile al cittadino”.

Le radici comunitarie della riforma italiana del mercato del lavoro. La perduta occasione di un'autentica sussidiarietà .

TASSO, TORQUATO GIORDANO
2007

Abstract

La riforma Biagi si poneva una serie di complessi ed importanti obiettivi da realizzare, la modernizzazione del settore giuslavoristico, la trasparenza ed efficienza al mercato del lavoro e l’aumento del tasso di occupazione attraverso il miglioramento delle capacità d’inserimento professionale dei disoccupati e di quanti sono in cerca di una prima occupazione. Nel contributo si evidenzia come gli obiettivi che Marco Biagi si era prefissato, non sono poi stati del tutto raggiunti e, per certi versi, sono stati disattesi (da qui la perduta occasione) e che proprio questi obiettivi erano in realtà l’espressione del principio di sussidiarietà, che vuol dire guardare all’Europa, guardare agli obiettivi europei in funzione di un avvicinamento alle legislazioni europee, ma vuol dire che, fermo questo obiettivo, il modo migliore per attuare una riforma è sempre e comunque quello di guardare alla realtà, al contesto che si regolamenta e renderla la più aderente possibile al contesto, al paese reale, come recita l’articolo dello Statuto dell’Unione, “il più vicino possibile al cittadino”.
2007
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