Le edizioni moderne talvolta preferiscono non indicare esplicitamente l’accento delle forme verbali contratte (come “vedestu” per “vedesti tu”), caratteristiche del toscano medievale e tradizionalmente considerate tronche. Del resto, al giorno d’oggi tutte le forme affini non toscane sono sempre piane o sdrucciole. Le ragioni fonologiche a favore dell’ossitonia nell’italiano moderno non sono sufficienti a risolvere la questione; di conseguenza vengono prese in esame le occorrenze di simili forme verbali all’interno degli endecasillabi nella poesia due-trecentesca, così da poter stabilire con ragionevole sicurezza la corretta accentazione.

"Vedestu" o "vedestù"? L'accentazione delle forme allocutive contratte nel toscano antico

ZULIANI, LUCA
2007

Abstract

Le edizioni moderne talvolta preferiscono non indicare esplicitamente l’accento delle forme verbali contratte (come “vedestu” per “vedesti tu”), caratteristiche del toscano medievale e tradizionalmente considerate tronche. Del resto, al giorno d’oggi tutte le forme affini non toscane sono sempre piane o sdrucciole. Le ragioni fonologiche a favore dell’ossitonia nell’italiano moderno non sono sufficienti a risolvere la questione; di conseguenza vengono prese in esame le occorrenze di simili forme verbali all’interno degli endecasillabi nella poesia due-trecentesca, così da poter stabilire con ragionevole sicurezza la corretta accentazione.
2007
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