In una località della provincia di Salerno il culto pellegrinale legato a un fenomeno di apparizioni mariane è divenuto nel corso degli anni una risorsa economica per la collettività e, nello stesso tempo, l'arena strategica di interessi non sempre ricomponibili in vista del bene comune. Il luogo delle apparizioni, un castello normanno di recente ristrutturato con i contributi europei, è diventato l'emblema dello sviluppo turistico del paese secondo un modello patrimoniale che entra in conflitto con la sacralizzazione dello spazio della ierofania. Il flusso del pellegrinaggio, non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, segue un calendario liturgico legato alle ricorrenze delle apparizioni mariane e sfugge al controllo delle istituzioni politiche locali. Il cancello posto all'ingresso del castello è la soglia oltre la quale si apre lo spazio profano del Museo Archeologico Provinciale, di fatto inagibile durante le grandi ricorrenze pellegrinali. Nonostante “lo stile in cui la comunità è immaginata” dalla maggioranza degli attori locali non tolleri l'eterotopia del culto delle apparizioni, cresciuto all'interno dello spazio destinato a rappresentare la Storia e la Memoria del piccolo centro campano, per andare “oltre il cancello” è stato necessario attingere alle risorse simboliche del fenomeno mariano. Il presente contributo, frutto della ricerca sul campo da me svolta dal 2004 al 2006, intende mettere in luce la relazione strategica che intercorre fra le pratiche economiche locali e il capitale simbolico dell'apparizione mariana.

Oltre il cancello. Conflitti e strategie patrimoniali in un luogo di culto mariano

MILICIA, MARIA TERESA
2014

Abstract

In una località della provincia di Salerno il culto pellegrinale legato a un fenomeno di apparizioni mariane è divenuto nel corso degli anni una risorsa economica per la collettività e, nello stesso tempo, l'arena strategica di interessi non sempre ricomponibili in vista del bene comune. Il luogo delle apparizioni, un castello normanno di recente ristrutturato con i contributi europei, è diventato l'emblema dello sviluppo turistico del paese secondo un modello patrimoniale che entra in conflitto con la sacralizzazione dello spazio della ierofania. Il flusso del pellegrinaggio, non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, segue un calendario liturgico legato alle ricorrenze delle apparizioni mariane e sfugge al controllo delle istituzioni politiche locali. Il cancello posto all'ingresso del castello è la soglia oltre la quale si apre lo spazio profano del Museo Archeologico Provinciale, di fatto inagibile durante le grandi ricorrenze pellegrinali. Nonostante “lo stile in cui la comunità è immaginata” dalla maggioranza degli attori locali non tolleri l'eterotopia del culto delle apparizioni, cresciuto all'interno dello spazio destinato a rappresentare la Storia e la Memoria del piccolo centro campano, per andare “oltre il cancello” è stato necessario attingere alle risorse simboliche del fenomeno mariano. Il presente contributo, frutto della ricerca sul campo da me svolta dal 2004 al 2006, intende mettere in luce la relazione strategica che intercorre fra le pratiche economiche locali e il capitale simbolico dell'apparizione mariana.
2014
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