Ho presentato in questa rivista, della quale sono collaboratore assiduo, per gentile concessione delle colleghe Christiane Reitz e Marietta Horster, la relazione tenuta alla Fondation Hardt l’8/2/8 nel corso del III Workshop su “Verdichten, Ordnen und Vermitteln – Texte und Verkürzungen”, promosso dall’Università di Rostock e da loro magistralmente organizzato e diretto. Nell’applicazione del biologismo alla storia di Roma, l’excursus di SHA, Car. 2-3 segna il punto d’arrivo di un percorso tracciato da Varrone Reatino con il De vita populi Romani; la reviviscenza tardoantica del poligrafo si verifica attraverso vari autori, in primis Agostino, che presenta alcuni passi del De civitate Dei decisivi per chiarire punti controversi comuni all’HA e al Seneca di Lattanzio, risalenti entrambi in ultima analisi a Varrone. Da costoro, oltre che da Floro, il più aderente nel rispettare la demarcazione varroniana al 264 fra adulescentia e iuventus, ha preso le mosse il sedicente Vopisco, caratteristico nel riproporre la tripartizione delle singole età peculiare di Varrone, a quanto asserito da Servio. Tutti gli epigoni varroniani, a partire da Seneca, hanno postdatato al principato postaugusteo la diagnosi di senectus imperii a causa dell’amissa libertas, suggerita a Varrone dall’esperienza triumvirale e della dittatura di Cesare.

SHA, Vita Cari 2-3: un excerptum di biologismo storico

BESSONE, LUIGI
2008

Abstract

Ho presentato in questa rivista, della quale sono collaboratore assiduo, per gentile concessione delle colleghe Christiane Reitz e Marietta Horster, la relazione tenuta alla Fondation Hardt l’8/2/8 nel corso del III Workshop su “Verdichten, Ordnen und Vermitteln – Texte und Verkürzungen”, promosso dall’Università di Rostock e da loro magistralmente organizzato e diretto. Nell’applicazione del biologismo alla storia di Roma, l’excursus di SHA, Car. 2-3 segna il punto d’arrivo di un percorso tracciato da Varrone Reatino con il De vita populi Romani; la reviviscenza tardoantica del poligrafo si verifica attraverso vari autori, in primis Agostino, che presenta alcuni passi del De civitate Dei decisivi per chiarire punti controversi comuni all’HA e al Seneca di Lattanzio, risalenti entrambi in ultima analisi a Varrone. Da costoro, oltre che da Floro, il più aderente nel rispettare la demarcazione varroniana al 264 fra adulescentia e iuventus, ha preso le mosse il sedicente Vopisco, caratteristico nel riproporre la tripartizione delle singole età peculiare di Varrone, a quanto asserito da Servio. Tutti gli epigoni varroniani, a partire da Seneca, hanno postdatato al principato postaugusteo la diagnosi di senectus imperii a causa dell’amissa libertas, suggerita a Varrone dall’esperienza triumvirale e della dittatura di Cesare.
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