L’aggregato industria alimentare può essere ulteriormente scomposto. Nel comparto, infatti, si riconoscono numerose filiere produttive (lattiero-casearia, lavorazione delle carni, lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi, ecc.), che sono connesse all’agricoltura che sta immediatamente a monte, la quale fornisce le materie prime che vengono trasformate (integrazione verticale). All’intero complesso viene dato il nome di sistema agro-alimentare. In un comparto produttivo caratterizzato da una notevole rilevanza economica e sociale, è fondamentale garantire prodotti di elevata qualita` e dal punto di vista igienico-sanitario a basso rischio, in quanto soddisfano un bisogno primario dell’uomo quale l’alimentazione sia umana che degli animali. È , inoltre, necessario come peraltro in tutti i settori produttivi, mettere in ottimali condizioni di lavoro tutti gli operatori assunti a vario titolo, creando ambienti sicuri, in grado di minimizzare il rischio di infortuni sul lavoro e di eventuali malattie professionali. Infortuni sul lavoro e malattie professionali, infatti, si traducono in costi sociali, nonché́ aziendali, talora di grande entità. In seguito al loro accadimento, si ripercuotono negativamente anche sull’immagine dell’impresa in cui accadono, che vede così ridursi le quote di mercato. Viene quindi dedicato in questa sede un paragrafo ai problemi di sicurezza in questo settore, riportando alcuni dati statistici relativi ad eventi che si traducono in infortuni e malattie professionali che nei casi più gravi possono condurre a morti sul lavoro. È quello che accade ancora in molte imprese, di cui si ha sempre più spesso notizia attraverso i mass media. Per la trattazione e l’analisi della situazione infortunistica nel comparto alimentare, si farà riferimento al database dell’INAIL, consultabile sul sito dell’Ente (www.inail.it), relativo al periodo 2002-06. Prima di presentare i dati ed una possibile interpretazione, si ritiene utile ricordare alcune definizioni, riportate dal D.P.R n. 1124/1965 (e successive modificazioni/integrazioni).

INDUSTRIA ALIMENTARE. LEZIONE UNICA: RICHIO MECCANICO E FISICO

BORDIN, ALESSANDRO;GUERCINI, STEFANO
2008

Abstract

L’aggregato industria alimentare può essere ulteriormente scomposto. Nel comparto, infatti, si riconoscono numerose filiere produttive (lattiero-casearia, lavorazione delle carni, lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi, ecc.), che sono connesse all’agricoltura che sta immediatamente a monte, la quale fornisce le materie prime che vengono trasformate (integrazione verticale). All’intero complesso viene dato il nome di sistema agro-alimentare. In un comparto produttivo caratterizzato da una notevole rilevanza economica e sociale, è fondamentale garantire prodotti di elevata qualita` e dal punto di vista igienico-sanitario a basso rischio, in quanto soddisfano un bisogno primario dell’uomo quale l’alimentazione sia umana che degli animali. È , inoltre, necessario come peraltro in tutti i settori produttivi, mettere in ottimali condizioni di lavoro tutti gli operatori assunti a vario titolo, creando ambienti sicuri, in grado di minimizzare il rischio di infortuni sul lavoro e di eventuali malattie professionali. Infortuni sul lavoro e malattie professionali, infatti, si traducono in costi sociali, nonché́ aziendali, talora di grande entità. In seguito al loro accadimento, si ripercuotono negativamente anche sull’immagine dell’impresa in cui accadono, che vede così ridursi le quote di mercato. Viene quindi dedicato in questa sede un paragrafo ai problemi di sicurezza in questo settore, riportando alcuni dati statistici relativi ad eventi che si traducono in infortuni e malattie professionali che nei casi più gravi possono condurre a morti sul lavoro. È quello che accade ancora in molte imprese, di cui si ha sempre più spesso notizia attraverso i mass media. Per la trattazione e l’analisi della situazione infortunistica nel comparto alimentare, si farà riferimento al database dell’INAIL, consultabile sul sito dell’Ente (www.inail.it), relativo al periodo 2002-06. Prima di presentare i dati ed una possibile interpretazione, si ritiene utile ricordare alcune definizioni, riportate dal D.P.R n. 1124/1965 (e successive modificazioni/integrazioni).
2008
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