Kant non considera il sentimento uno stato cognitivo. Tuttavia non nega neppure che il sentimento possa avere un contenuto rappresentativo. Muovendo da questo dato, il saggio propone un'interpretazione del piacere estetico come stato intenzionale diretto alla forma degli oggetti e, in senso derivato, allo stato dell'animo chiamato da Kant "libero gioco di immaginazione e intelletto". Nel saggio si argomenta inoltre che l'intenzionalità del piacere estetico si realizza in quanto esso entra nella struttura di un giudizio di gusto. Infine, l'intenzionalità del piacere è messa in relazione al carattere non concettuale della bellezza.

Sul valore rappresentativo del piacere per il bello in Kant

TOMASI, GABRIELE
2008

Abstract

Kant non considera il sentimento uno stato cognitivo. Tuttavia non nega neppure che il sentimento possa avere un contenuto rappresentativo. Muovendo da questo dato, il saggio propone un'interpretazione del piacere estetico come stato intenzionale diretto alla forma degli oggetti e, in senso derivato, allo stato dell'animo chiamato da Kant "libero gioco di immaginazione e intelletto". Nel saggio si argomenta inoltre che l'intenzionalità del piacere estetico si realizza in quanto esso entra nella struttura di un giudizio di gusto. Infine, l'intenzionalità del piacere è messa in relazione al carattere non concettuale della bellezza.
2008
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2270094
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