I quattro disegni di Giambattista Tiepolo presi in esame offrono il destro per formulare alcune riflessioni: per l’Annunciazione va ribadita la paternità dell’artista veneziano in un momento giovanile, contro l’ipotesi di farlo scivolare nel corpus grafico del coetaneo Mattia Bortoloni. Anzi, attorno al foglio in questione è opportuno raccogliere un nucleo grafico stilisticamente omogeneo, quantunque non sia chiara l’effettiva destinazione del lavoro bassanese, per definire la quale si dovranno tenere in considerazione sia il grado di finitezza, sia le grandi dimensioni del foglio. Anche per gli altri tre disegni l’autore ritiene di dover confermare l’autografia tiepolesca, in passato messa in dubbio, e di individuarne il carattere di opere forse destinate al collezionismo, rifiutando la proposta di Morassi che essi siano stadi propedeutici alla traduzione incisoria. Un ultimo disegno, di Pietro Antonio Novelli, testimonia ulteriormente dell’immensa fortuna goduta da Rembrandt nel corso del Settecento a Venezia, dove l’arrivo di tre volumi di sue stampe nel 1721 aveva segnato l’avvio di una vera e propria corrente di gusto.

Schede n. 70, 71, 72, 73 (Giambattista Tiepolo), n. 104 (Pietro Antonio Novelli)

TOMEZZOLI, ANDREA
2008

Abstract

I quattro disegni di Giambattista Tiepolo presi in esame offrono il destro per formulare alcune riflessioni: per l’Annunciazione va ribadita la paternità dell’artista veneziano in un momento giovanile, contro l’ipotesi di farlo scivolare nel corpus grafico del coetaneo Mattia Bortoloni. Anzi, attorno al foglio in questione è opportuno raccogliere un nucleo grafico stilisticamente omogeneo, quantunque non sia chiara l’effettiva destinazione del lavoro bassanese, per definire la quale si dovranno tenere in considerazione sia il grado di finitezza, sia le grandi dimensioni del foglio. Anche per gli altri tre disegni l’autore ritiene di dover confermare l’autografia tiepolesca, in passato messa in dubbio, e di individuarne il carattere di opere forse destinate al collezionismo, rifiutando la proposta di Morassi che essi siano stadi propedeutici alla traduzione incisoria. Un ultimo disegno, di Pietro Antonio Novelli, testimonia ulteriormente dell’immensa fortuna goduta da Rembrandt nel corso del Settecento a Venezia, dove l’arrivo di tre volumi di sue stampe nel 1721 aveva segnato l’avvio di una vera e propria corrente di gusto.
2008
Il piacere del collezionista. Disegni e dipinti della collezione Riva del Museo di Bassano del Grappa, catalogo della mostra (Bassano del Grappa, Museo Civico, I novembre 2008-15 febbraio 2009)
9788885821279
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