Lo studio presenta una panoramica della letteratura odeporica italiana del Settecento. Secolo cosmopolita per antonomasia, il Settecento conosce una straordinaria circolazione delle idee e un altrettanto intenso movimento degli uomini, spinti dai nuovi bisogni di comunicazione e di conoscenza a viaggi che sono innanzitutto viaggi intellettuali: non poteva non conoscere quindi una straordinaria fioritura della letteratura di viaggio, spesso strettamente legata a un’epistolografia e a una memorialistica di tipo nuovo. Nella letteratura di viaggio del Settecento conoscono una rinnovata fortuna forme letterarie preesistenti come il diario di viaggio, l’autobiografia, i romanzi che narrano viaggi allegorici e fantastici, spesso assai vicini al 'conte philosophique' illuministico. All’intemo della nuova 'Bildung' cosmopolita il 'Grand tour' attraverso l’Europa diviene per i giovani aristocratici un autentico viaggio di formazione. Negli ultimi decenni del secolo al viaggio intellettuale illuministico subentra una diversa sensibilità, ovvero la nuova estetica del viaggio sentimentale romantico, con le vibrazioni del malinconico e del pittoresco, il gusto del fantastico, del sepolcrale, dell’esotico (esemplare al riguardo il «Viaggio sul Reno» di Aurelio Bertola). L'orizzonte della letteratura di viaggio si allarga al Nuovo Mondo con Luigi Castiglioni e con Filippo Mazzei, che fa degli Stati Uniti la sua patria ideale e politica. I viaggi trovano larghissimo spazio nelle «Memorie» di Da Ponte e nell’«Histoire de ma vie» di Casanova, che si svolge attraverso continui viaggi per l’Europa. Con Da Ponte il modello del viaggiatore settecentesco appare radicalmente mutato: è cambiato il rapporto fra viaggio e residenza, fra patria e paese straniero. Da Ponte non è più il viaggiatore che parte per ritornare prima o dopo: partito come avventuriero cosmopolita, alla fine dei suoi viaggi si insedia negli Stati Uniti trovandovi una nuova patria. Nello studio vengono esaminate le opere dedicate alla narrazione dei loro viaggi da Francesco Algarotti (i «Viaggi di Russia» divengono il principale modello della nuova letteratura di viaggio), Vittorio Alfieri (la maggior parte dell’Epoca Terza della «Vita» è dedicata alla narrazione dei grandi viaggi compiuti negli anni giovanili: il primo viaggio in Francia, Inghilterra e Olanda e il secondo viaggio in Europa, ovvero il 'Grand tour', che dura ben tre anni), Carlantonio Pilati, Gian Lodovico Bianconi, Carlo Denina, Giuseppe Baretti (che trova una nuova patria in Inghilterra), Vincenzio Martinelli, Luigi Angiolini, Carlo Rezzonico, Aurelio Bertola, Luigi Castiglioni, Filippo Mazzei, Giuseppe Gorani, Lorenzo da Ponte, Giacomo Casanova, Lazzaro Spallanzani, Alberto Fortis, Alfonso Malvezzi, Giambattista Casti, Saverio Scròfani, Giuseppe Acerbi.

Immagini e confini della nuova Europa nei viaggiatori italiani del Settecento

SANTATO, GUIDO
2009

Abstract

Lo studio presenta una panoramica della letteratura odeporica italiana del Settecento. Secolo cosmopolita per antonomasia, il Settecento conosce una straordinaria circolazione delle idee e un altrettanto intenso movimento degli uomini, spinti dai nuovi bisogni di comunicazione e di conoscenza a viaggi che sono innanzitutto viaggi intellettuali: non poteva non conoscere quindi una straordinaria fioritura della letteratura di viaggio, spesso strettamente legata a un’epistolografia e a una memorialistica di tipo nuovo. Nella letteratura di viaggio del Settecento conoscono una rinnovata fortuna forme letterarie preesistenti come il diario di viaggio, l’autobiografia, i romanzi che narrano viaggi allegorici e fantastici, spesso assai vicini al 'conte philosophique' illuministico. All’intemo della nuova 'Bildung' cosmopolita il 'Grand tour' attraverso l’Europa diviene per i giovani aristocratici un autentico viaggio di formazione. Negli ultimi decenni del secolo al viaggio intellettuale illuministico subentra una diversa sensibilità, ovvero la nuova estetica del viaggio sentimentale romantico, con le vibrazioni del malinconico e del pittoresco, il gusto del fantastico, del sepolcrale, dell’esotico (esemplare al riguardo il «Viaggio sul Reno» di Aurelio Bertola). L'orizzonte della letteratura di viaggio si allarga al Nuovo Mondo con Luigi Castiglioni e con Filippo Mazzei, che fa degli Stati Uniti la sua patria ideale e politica. I viaggi trovano larghissimo spazio nelle «Memorie» di Da Ponte e nell’«Histoire de ma vie» di Casanova, che si svolge attraverso continui viaggi per l’Europa. Con Da Ponte il modello del viaggiatore settecentesco appare radicalmente mutato: è cambiato il rapporto fra viaggio e residenza, fra patria e paese straniero. Da Ponte non è più il viaggiatore che parte per ritornare prima o dopo: partito come avventuriero cosmopolita, alla fine dei suoi viaggi si insedia negli Stati Uniti trovandovi una nuova patria. Nello studio vengono esaminate le opere dedicate alla narrazione dei loro viaggi da Francesco Algarotti (i «Viaggi di Russia» divengono il principale modello della nuova letteratura di viaggio), Vittorio Alfieri (la maggior parte dell’Epoca Terza della «Vita» è dedicata alla narrazione dei grandi viaggi compiuti negli anni giovanili: il primo viaggio in Francia, Inghilterra e Olanda e il secondo viaggio in Europa, ovvero il 'Grand tour', che dura ben tre anni), Carlantonio Pilati, Gian Lodovico Bianconi, Carlo Denina, Giuseppe Baretti (che trova una nuova patria in Inghilterra), Vincenzio Martinelli, Luigi Angiolini, Carlo Rezzonico, Aurelio Bertola, Luigi Castiglioni, Filippo Mazzei, Giuseppe Gorani, Lorenzo da Ponte, Giacomo Casanova, Lazzaro Spallanzani, Alberto Fortis, Alfonso Malvezzi, Giambattista Casti, Saverio Scròfani, Giuseppe Acerbi.
2009
Civiltà  italiana e geografie d'Europa
9788883032622
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2375513
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