Gheorghe Asachi è, con ogni probabilità, l’autore dei primi endecasillabi della poesia romena, utilizzati, a partire almeno dal 1819-21, in quattro sonetti di chiaro impianto petrarchista. Esemplati rigorosamente sul verso italiano, gli endecasillabi di Asachi sono parte di un più vasto programma italianista, teorizzato e praticato all’interno di un’ampia gamma di esercizi emulativi, che vanno dalla vera e propria eteroglossia delle numerose liriche scritte direttamente in italiano, alle traduzioni romene da Petrarca e Tasso o dai più recenti Metastasio e Ludovico Savioli, fino alle auto-traduzioni di propri testi italiani. Primi in ordine di tempo nella letteratura romena, gli endecasillabi di Asachi resteranno a lungo l’esempio prosodicamente più riuscito per compostezza formale e varietà ritmica. Nel presente articolo, dedicato alle figure ritmiche e prosodiche degli endecasillabi asachiani, cercheremo di dimostrare che le loro innegabili qualità stilistiche derivano in gran parte dalla fedele imitazione del verso petrarchesco, trapiantato in romeno con tutta la sua libertà ritmico-accentuativa e la varietà delle implicazioni sintattiche e intonative, insomma dalla stretta osservanza di un modello, il Canzoniere di Petrarca, che ha rappresentato dal punto di vista formale, e nonostante letture e conoscenze poetiche ben più vaste, il vero e unico banco di prova dell’apprendistato metrico di Asachi.

I sonetti in endecasillabi di Gheorghe Asachi

CEPRAGA, DAN OCTAVIAN
2009

Abstract

Gheorghe Asachi è, con ogni probabilità, l’autore dei primi endecasillabi della poesia romena, utilizzati, a partire almeno dal 1819-21, in quattro sonetti di chiaro impianto petrarchista. Esemplati rigorosamente sul verso italiano, gli endecasillabi di Asachi sono parte di un più vasto programma italianista, teorizzato e praticato all’interno di un’ampia gamma di esercizi emulativi, che vanno dalla vera e propria eteroglossia delle numerose liriche scritte direttamente in italiano, alle traduzioni romene da Petrarca e Tasso o dai più recenti Metastasio e Ludovico Savioli, fino alle auto-traduzioni di propri testi italiani. Primi in ordine di tempo nella letteratura romena, gli endecasillabi di Asachi resteranno a lungo l’esempio prosodicamente più riuscito per compostezza formale e varietà ritmica. Nel presente articolo, dedicato alle figure ritmiche e prosodiche degli endecasillabi asachiani, cercheremo di dimostrare che le loro innegabili qualità stilistiche derivano in gran parte dalla fedele imitazione del verso petrarchesco, trapiantato in romeno con tutta la sua libertà ritmico-accentuativa e la varietà delle implicazioni sintattiche e intonative, insomma dalla stretta osservanza di un modello, il Canzoniere di Petrarca, che ha rappresentato dal punto di vista formale, e nonostante letture e conoscenze poetiche ben più vaste, il vero e unico banco di prova dell’apprendistato metrico di Asachi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2376889
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