Lo scritto analizza le diverse fonti che regolano il diritto dello straniero di accedere all’edilizia residenziale pubblica, muovendo dalla qualificazione, ad opera della giurisprudenza costituzionale, del diritto all’abitazione come “diritto fondamentale della persona”. Spostata l’attenzione dal piano costituzionale a quello della legislazione ordinaria statale, il lavoro approfondisce la portata del principio di parità tra stranieri e cittadini nell’accesso all’edilizia residenziale prescritto dal Testo unico sull’immigrazione (anche in esecuzione di obblighi internazionali), ed i limiti – giuridici e di fatto – entro i quali tale principio opera. L’articolo compie poi una ricognizione delle legislazioni regionali in cui si trovano concretamente disciplinati i requisiti per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, descrivendo un quadro molto variegato, nel quale persistono discipline che discriminano lo straniero o in modo diretto oppure in modo indiretto, attraverso la prescrizione di requisiti di residenza duratura, maggiormente penalizzanti per gli stranieri immigrati. Il lavora affronta quindi la questione dei rapporti tra la legge statale e quelle regionali, individuando – in punto di accesso all’edilizia residenziale – i titoli in forza dei quali la prima risulta condizionante rispetto alle seconde, ed esaminando le modalità secondo cui si atteggia il concorso tra queste fonti. Da ultimo, l’articolo richiama l’attenzione sulle recenti leggi regionali relative alla integrazione sociale degli stranieri, evidenziando i riflessi che la concreta applicazione di tali leggi possono avere sull’accesso dei non cittadini all’edilizia pubblica.

L'accesso dello straniero extracomunitario all'edilizia residenziale pubblica

CORVAJA, FABIO
2009

Abstract

Lo scritto analizza le diverse fonti che regolano il diritto dello straniero di accedere all’edilizia residenziale pubblica, muovendo dalla qualificazione, ad opera della giurisprudenza costituzionale, del diritto all’abitazione come “diritto fondamentale della persona”. Spostata l’attenzione dal piano costituzionale a quello della legislazione ordinaria statale, il lavoro approfondisce la portata del principio di parità tra stranieri e cittadini nell’accesso all’edilizia residenziale prescritto dal Testo unico sull’immigrazione (anche in esecuzione di obblighi internazionali), ed i limiti – giuridici e di fatto – entro i quali tale principio opera. L’articolo compie poi una ricognizione delle legislazioni regionali in cui si trovano concretamente disciplinati i requisiti per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, descrivendo un quadro molto variegato, nel quale persistono discipline che discriminano lo straniero o in modo diretto oppure in modo indiretto, attraverso la prescrizione di requisiti di residenza duratura, maggiormente penalizzanti per gli stranieri immigrati. Il lavora affronta quindi la questione dei rapporti tra la legge statale e quelle regionali, individuando – in punto di accesso all’edilizia residenziale – i titoli in forza dei quali la prima risulta condizionante rispetto alle seconde, ed esaminando le modalità secondo cui si atteggia il concorso tra queste fonti. Da ultimo, l’articolo richiama l’attenzione sulle recenti leggi regionali relative alla integrazione sociale degli stranieri, evidenziando i riflessi che la concreta applicazione di tali leggi possono avere sull’accesso dei non cittadini all’edilizia pubblica.
2009
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