L’articolo studia in particolare due collezioni di “quaestiones” teologiche contenute nei MSS Paris, BnF, lat. 14526 ed Erlangen, UB, 260, che contengono alcuni testi che si possono ricollegare all’insegnamento di Stefano Langton. Eccettuate due “quaestiones” che devono essere considerate a parte, si devono distinguere due collezioni: la prima conta 20 “quaestiones” e la seconda 65. Entrambe queste collezioni contengono due “quaestiones” che si succedono l’una all’altra e che sono dedicate al problema del timore di Dio. L’interesse particolare di queste due coppie di “quaestiones” consiste nel fatto che ciascuna coppia, considerata nel suo insieme, costituisce una trattazione completa dei problemi legati al dono del timore di Dio, articolate in questo modo: la prima questione contiene a) una “declaratio terminorum” che distingue sei specie di timore (solo la 4°, 5° e 6° sono “doni dello Spirito Santo); b) una prima discussione, dedicata al timore servile (quarta specie tra quelle distinte); la seconda questione invece contiene la discussione delle due ulteriori specie di timore-dono (‘timor initialis’ e ‘timor filialis’). La sezione dedicata al ‘timor servilis’ e quella dedicata alle altre due specie si aprono con la formula “Hodie quesitum est”. Questi dati sono interessanti perché essi ci possono far supporre che questi due testi siano il riflesso (ossia le “reportationes”) di una discussione effettivamente svoltasi in un’aula teologica, in due giorni successivi. Essi, inoltre, sono anche interessanti perché lo stesso schema (“declaratio terminorum” seguita da due discussioni sul timore servile e iniziale-filiale) si trova anche nelle “quaestiones” teologiche sul timore di Stefano Langton pubblicate nel 1992 da R. Quinto. Ciò porta un solido argomento per sostenere che anche le “Quaestiones theologiae” del Langton abbiano la loro origine in dispute effettivamente celebrate, che sono state successivamente rielaborate in misura maggiore o minore e raccolte in diverse collezioni. Un altro argomento per legare questi testi all’insegnamento del Langton è il fatto che in essi l’autore riconosce che l’enunciato “habere seruilem timorem est bonum” può avere diversi significati (e diversi valori di verità) a seconda che il predicato ‘bonum’ sia riferito al ‘timor seruilis’ in modo tale che, in questo sintagma, l’aggettivo abbia, rispetto al sostantivo, valore “sostantivale” oppure “aggettivale”. I testi delle due “quaestiones” di questa raccolta sono pubblicate in appendice.

Dalla discussione in aula alla Summa quaestionum theologiae di Stefano Langton: Testi sul timore di Dio dal ms. Paris, BnF, lat. 14526 ed Erlangen, Universitätsbibliothek-Hauptbibliothek, 260

QUINTO, RICCARDO
2009

Abstract

L’articolo studia in particolare due collezioni di “quaestiones” teologiche contenute nei MSS Paris, BnF, lat. 14526 ed Erlangen, UB, 260, che contengono alcuni testi che si possono ricollegare all’insegnamento di Stefano Langton. Eccettuate due “quaestiones” che devono essere considerate a parte, si devono distinguere due collezioni: la prima conta 20 “quaestiones” e la seconda 65. Entrambe queste collezioni contengono due “quaestiones” che si succedono l’una all’altra e che sono dedicate al problema del timore di Dio. L’interesse particolare di queste due coppie di “quaestiones” consiste nel fatto che ciascuna coppia, considerata nel suo insieme, costituisce una trattazione completa dei problemi legati al dono del timore di Dio, articolate in questo modo: la prima questione contiene a) una “declaratio terminorum” che distingue sei specie di timore (solo la 4°, 5° e 6° sono “doni dello Spirito Santo); b) una prima discussione, dedicata al timore servile (quarta specie tra quelle distinte); la seconda questione invece contiene la discussione delle due ulteriori specie di timore-dono (‘timor initialis’ e ‘timor filialis’). La sezione dedicata al ‘timor servilis’ e quella dedicata alle altre due specie si aprono con la formula “Hodie quesitum est”. Questi dati sono interessanti perché essi ci possono far supporre che questi due testi siano il riflesso (ossia le “reportationes”) di una discussione effettivamente svoltasi in un’aula teologica, in due giorni successivi. Essi, inoltre, sono anche interessanti perché lo stesso schema (“declaratio terminorum” seguita da due discussioni sul timore servile e iniziale-filiale) si trova anche nelle “quaestiones” teologiche sul timore di Stefano Langton pubblicate nel 1992 da R. Quinto. Ciò porta un solido argomento per sostenere che anche le “Quaestiones theologiae” del Langton abbiano la loro origine in dispute effettivamente celebrate, che sono state successivamente rielaborate in misura maggiore o minore e raccolte in diverse collezioni. Un altro argomento per legare questi testi all’insegnamento del Langton è il fatto che in essi l’autore riconosce che l’enunciato “habere seruilem timorem est bonum” può avere diversi significati (e diversi valori di verità) a seconda che il predicato ‘bonum’ sia riferito al ‘timor seruilis’ in modo tale che, in questo sintagma, l’aggettivo abbia, rispetto al sostantivo, valore “sostantivale” oppure “aggettivale”. I testi delle due “quaestiones” di questa raccolta sono pubblicate in appendice.
2009
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