L’articolo riguarda l'esperienza di persone comuni che partecipano a programmi televisivi in cui sono messe in gioco emozioni personali, abilità, relazioni affettive etc. L'obiettivo è di comprendere alcuni dei motivi che spingono gli individui a mettere in scena il proprio self nei quiz, nei talk show, in programmi di infotainment etc. Utilizzando il concetto di Spectrum, a cui Roland Barthes si riferisce per definire il soggetto di una fotografia, viene proposta l'idea che nella comunicazione televisiva sia necessario includere un terzo attore, oltre alle tradizionali figure dell'emittente e del destinatario. Le funzioni e il ruolo di tale attore sono indagati attraverso delle interviste a partecipanti a talk show e concorrenti di giochi. Dalle interviste emerge che le persone comuni non sono semplici strumenti usati dall'emittente per confezionare i propri messaggi, ma sanno ricavare risorse emotive, cognitive e relazionali dalla loro partecipazione ai programmi. L'articolo conclude sostenendo che l'uso che essi fanno del mezzo televisivo produce una sorta di rappresentazione etnografica diffusa di situazioni di vita quotidiana, la quale si aggiunge all'etnografia degli studiosi come interpretazione plausibile del mondo

L'ardua visione: quattro passi etnografici in tv

STELLA, RENATO
2009

Abstract

L’articolo riguarda l'esperienza di persone comuni che partecipano a programmi televisivi in cui sono messe in gioco emozioni personali, abilità, relazioni affettive etc. L'obiettivo è di comprendere alcuni dei motivi che spingono gli individui a mettere in scena il proprio self nei quiz, nei talk show, in programmi di infotainment etc. Utilizzando il concetto di Spectrum, a cui Roland Barthes si riferisce per definire il soggetto di una fotografia, viene proposta l'idea che nella comunicazione televisiva sia necessario includere un terzo attore, oltre alle tradizionali figure dell'emittente e del destinatario. Le funzioni e il ruolo di tale attore sono indagati attraverso delle interviste a partecipanti a talk show e concorrenti di giochi. Dalle interviste emerge che le persone comuni non sono semplici strumenti usati dall'emittente per confezionare i propri messaggi, ma sanno ricavare risorse emotive, cognitive e relazionali dalla loro partecipazione ai programmi. L'articolo conclude sostenendo che l'uso che essi fanno del mezzo televisivo produce una sorta di rappresentazione etnografica diffusa di situazioni di vita quotidiana, la quale si aggiunge all'etnografia degli studiosi come interpretazione plausibile del mondo
2009
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2381212
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact