Muovendo dal commento di una sentenza della Corte costituzionale, che dichiara costituzionalmente illegittimo (artt. 3 e 37 cost.), l'art. 30 d.lgs. 11 aprile 2006 n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna), nella parte in cui prevede, a carico della lavoratrice che intenda proseguire nel rapporto di lavoro oltre il sessantesimo anno di età, l'onere di dare tempestiva comunicazione della propria intenzione al datore di lavoro, viene analizzato il significato che il riferimento alla “essenziale funzione familiare” della donna assume nel testo costituzionale (art. 37 Cost.) quale possibile fondamento di tutele differenziate, nel rapporto di lavoro e in campo previdenziale. Accertato che la giurisprudenza costituzionale riconosce alla donna “giustificati benefici”, intesi a compensare le conseguenze negative che l’assolvimento della sua “essenziale funzione familiare” induce nel rapporto di lavoro femminile, ci si interroga se tale orientamento della Consulta confligga o meno con i principi dell’ordinamento comunitario e in particolare con il principio generale di non discriminazione (in base al sesso) che, in quanto appartenente al novero dei diritti fondamentali, deve essere garantito a tutti i soggetti, nell’ambito di competenza dell’ordinamento comunitario. Più in generale, alla luce dell’inclusione della Carta dei diritti fondamentali tra le norme primarie del Trattato, si ritiene inevitabile una qualche influenza, nell’ordinamento interno, della “rielaborazione dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili alla luce della struttura e degli obiettivi dell’Unione europea”. Con la conseguenza che, taluni dei ”privilegi” attualmente riconosciuti alla lavoratrice (e salvaguardati solo) in ragione della sua “funzione familiare”, verranno prevedibilmente estesi, per mano dei giudici “comunitari” nazionali anche ai lavoratori; e poi, verosimilmente, sottratti ad entrambi, de futuro, ad opera del legislatore.

Età  Lavorativa, età  pensionabile ed "essenziale funzione familiare" della donna italiana.

DE MOZZI, BARBARA
2010

Abstract

Muovendo dal commento di una sentenza della Corte costituzionale, che dichiara costituzionalmente illegittimo (artt. 3 e 37 cost.), l'art. 30 d.lgs. 11 aprile 2006 n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna), nella parte in cui prevede, a carico della lavoratrice che intenda proseguire nel rapporto di lavoro oltre il sessantesimo anno di età, l'onere di dare tempestiva comunicazione della propria intenzione al datore di lavoro, viene analizzato il significato che il riferimento alla “essenziale funzione familiare” della donna assume nel testo costituzionale (art. 37 Cost.) quale possibile fondamento di tutele differenziate, nel rapporto di lavoro e in campo previdenziale. Accertato che la giurisprudenza costituzionale riconosce alla donna “giustificati benefici”, intesi a compensare le conseguenze negative che l’assolvimento della sua “essenziale funzione familiare” induce nel rapporto di lavoro femminile, ci si interroga se tale orientamento della Consulta confligga o meno con i principi dell’ordinamento comunitario e in particolare con il principio generale di non discriminazione (in base al sesso) che, in quanto appartenente al novero dei diritti fondamentali, deve essere garantito a tutti i soggetti, nell’ambito di competenza dell’ordinamento comunitario. Più in generale, alla luce dell’inclusione della Carta dei diritti fondamentali tra le norme primarie del Trattato, si ritiene inevitabile una qualche influenza, nell’ordinamento interno, della “rielaborazione dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili alla luce della struttura e degli obiettivi dell’Unione europea”. Con la conseguenza che, taluni dei ”privilegi” attualmente riconosciuti alla lavoratrice (e salvaguardati solo) in ragione della sua “funzione familiare”, verranno prevedibilmente estesi, per mano dei giudici “comunitari” nazionali anche ai lavoratori; e poi, verosimilmente, sottratti ad entrambi, de futuro, ad opera del legislatore.
2010
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2424030
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact