Per temperamento s’intende l’insieme delle differenze individuali a base biologico-costituzionale osservabili nel comportamento fin dalla nascita, che sono relativamente stabili nel tempo e in diverse situazioni, ma la cui espressione è influenzata da fattori ambientali. Il primo studio sistematico del temperamento è il New York Longitudinal Study di Thomas e Chess, i quali hanno seguito un campione di famiglie nordamericane per oltre 25 anni per identificare le componenti costitutive del temperamento. A partire dai risultati di tale studio si sono sviluppati diversi programmi di ricerca, che hanno dato luogo ad approcci teorici differenti. Oltre al modello di Thomas e Chess, i principali approcci sono quelli di Buss e Plomin, Goldsmith, Rothbart e Kagan. La valutazione del temperamento può essere effettuata utilizzando misure dirette (osservazione in laboratorio, osservazione naturalistica) o indirette (questionari). Si presentano alcuni suggerimenti per ovviare alle fonti di errore più comuni associate all’uso di ciascuna tecnica; inoltre, viene sottolineata la necessità di adottare un approccio multi metodologico e multi-informant per ottenere un quadro più completo e accurato delle caratteristiche temperamentali del bambino. Si presentano tre questionari disponibili nel contesto italiano per la valutazione del temperamento nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni: l’adattamento italiano del Behavioral Style Questionnaire, i Questionari Italiani del Temperamento e la versione italiana della forma breve del Children’s Behavior Questionnaire. Per ciascuno di essi vengono descritte la struttura, le sottoscale e le principali proprietà psicometriche. Si conclude con una discussione delle relazioni tra temperamento e adattamento sulla base del concetto di goodness of fit proposto da Thomas e Chess, poi ripreso da Rothbart in relazione al costrutto dell’effortful control. Sulla base della preponderanza di aspetti autoregolativi o reattivi nel temperamento dei bambini si possono individuare tre profili temperamentali: bambini ipocontrollati, bambini ipercontrollati, o bambini con livelli ottimali di autoregolazione. L’incapacità del bambino di autoregolarsi può determinare alcune difficoltà nel rapporto con i pari, nello svolgimento delle attività scolastiche e nella gestione dell’aggressività. La valutazione precoce dei tratti temperamentali e l’identificazione di eventuali aree di rischio legate alla frizione tra caratteristiche individuali e richieste dell’ambiente rappresenta quindi un aspetto cruciale per la programmazione di interventi che permettano al bambino di esprimere al meglio le sue qualità innate.

La valutazione del temperamento e delle differenze individuali

MOSCARDINO, UGHETTA MICAELA MARIA;MATRICARDI, GIADA
2010

Abstract

Per temperamento s’intende l’insieme delle differenze individuali a base biologico-costituzionale osservabili nel comportamento fin dalla nascita, che sono relativamente stabili nel tempo e in diverse situazioni, ma la cui espressione è influenzata da fattori ambientali. Il primo studio sistematico del temperamento è il New York Longitudinal Study di Thomas e Chess, i quali hanno seguito un campione di famiglie nordamericane per oltre 25 anni per identificare le componenti costitutive del temperamento. A partire dai risultati di tale studio si sono sviluppati diversi programmi di ricerca, che hanno dato luogo ad approcci teorici differenti. Oltre al modello di Thomas e Chess, i principali approcci sono quelli di Buss e Plomin, Goldsmith, Rothbart e Kagan. La valutazione del temperamento può essere effettuata utilizzando misure dirette (osservazione in laboratorio, osservazione naturalistica) o indirette (questionari). Si presentano alcuni suggerimenti per ovviare alle fonti di errore più comuni associate all’uso di ciascuna tecnica; inoltre, viene sottolineata la necessità di adottare un approccio multi metodologico e multi-informant per ottenere un quadro più completo e accurato delle caratteristiche temperamentali del bambino. Si presentano tre questionari disponibili nel contesto italiano per la valutazione del temperamento nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni: l’adattamento italiano del Behavioral Style Questionnaire, i Questionari Italiani del Temperamento e la versione italiana della forma breve del Children’s Behavior Questionnaire. Per ciascuno di essi vengono descritte la struttura, le sottoscale e le principali proprietà psicometriche. Si conclude con una discussione delle relazioni tra temperamento e adattamento sulla base del concetto di goodness of fit proposto da Thomas e Chess, poi ripreso da Rothbart in relazione al costrutto dell’effortful control. Sulla base della preponderanza di aspetti autoregolativi o reattivi nel temperamento dei bambini si possono individuare tre profili temperamentali: bambini ipocontrollati, bambini ipercontrollati, o bambini con livelli ottimali di autoregolazione. L’incapacità del bambino di autoregolarsi può determinare alcune difficoltà nel rapporto con i pari, nello svolgimento delle attività scolastiche e nella gestione dell’aggressività. La valutazione precoce dei tratti temperamentali e l’identificazione di eventuali aree di rischio legate alla frizione tra caratteristiche individuali e richieste dell’ambiente rappresenta quindi un aspetto cruciale per la programmazione di interventi che permettano al bambino di esprimere al meglio le sue qualità innate.
2010
La valutazione psicologica del bambino. Metodi e strumenti per l'età  prescolare e scolare.
9788843052851
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