Accanto alla ricerca di nuovi strumenti e prospettive applicative dell’induzione ipnotica, è necessario continuare ad affiancare studi di carattere speculativo volti ad una maggiore conoscenza dell’effettiva funzionalità della pratica. Lo studio presentato in questa sede si è proposto di valutare una particolare espressione delle potenzialità dell’induzione della quale, peraltro, mancano in letteratura esperienze sufficientemente esaustive. La regressione ipnotica d’età si è presentata, così, come un’interessante e produttiva scelta sperimentale. Si è preso in considerazione un gruppo di dieci volontari adulti (23 ÷ 32 anni) allo scopo di indagare – sia in condizioni basali di coscienza usuale che in trance ipnotica con regressione d’età – l’ampiezza delle abilità mentali dell’individuo e l’età di appartenenza per capire, di conseguenza, quanto la regressione d’età indotta sia un fatto reale e non solamente una mimesi volontaria del soggetto. Gli strumenti valutativi adottati – per garantire, accanto all’osservazione comportamentale diretta, risultati scientificamente misurabili e comparabili – sono stati le matrici di Raven ed il test di Rorschach. Inoltre, durante le tre sedute alle quali era sottoposto ciascun volontario (in condizioni: basale, in corso di regressione ipnotica d’età e in ipnosi neutra) erano monitorati frequenza cardiaca, gittata sistolica, indice cardiaco e resistenze periferiche totali allo scopo di valutare l’effetto stressogeno del test. Paragonato alle condizioni di base pre-ipnosi e a quelle di ipnosi neutra (alla reale età anagrafica del soggetto), il test di Rorschach eseguito in condizioni di regressione d’età ha evidenziato, in tutti i soggetti, un aumento significativo delle variabili tipiche di una visione infantile e una diminuzione delle variabili tipiche di una visione adulta. Le matrici di Raven (v. figura) hanno evidenziato un calo di rendimento nelle prestazione effettuate in regressione ipnotica d’età rispetto a quelle eseguite a reale età anagrafica sia in condizioni standard che in ipnosi neutra . Peraltro non si è manifestato, in regressione ipnotica, l’effetto stressogeno che si associa, in condizioni normali, al test di Raven. L’osservazione diretta di un comportamento infantile nei soggetti (con manifestazione di disorientamento, pianto, mimica facciale appropriata ecc.), avvalorata dalle prove presentate dai test d’intelligenza e dalle misurazioni di laboratorio, offre, in definitiva, un evidente quadro: la regressione d’età ottenuta mediante suggestione in corso d’ipnosi è un fenomeno reale e misurabile i cui risultati sul piano psicologico sono immediatamente evidenti e si manifestano agli occhi dell’operatore con grande potenza espressiva.

Regressione d'età, fenomeno reale e misurabile. Dimostrazione mediante test di Rorschach e matrici di Raven in volontari sani

CASIGLIA, EDOARDO;TIKHONOFF, VALERIE;
2011

Abstract

Accanto alla ricerca di nuovi strumenti e prospettive applicative dell’induzione ipnotica, è necessario continuare ad affiancare studi di carattere speculativo volti ad una maggiore conoscenza dell’effettiva funzionalità della pratica. Lo studio presentato in questa sede si è proposto di valutare una particolare espressione delle potenzialità dell’induzione della quale, peraltro, mancano in letteratura esperienze sufficientemente esaustive. La regressione ipnotica d’età si è presentata, così, come un’interessante e produttiva scelta sperimentale. Si è preso in considerazione un gruppo di dieci volontari adulti (23 ÷ 32 anni) allo scopo di indagare – sia in condizioni basali di coscienza usuale che in trance ipnotica con regressione d’età – l’ampiezza delle abilità mentali dell’individuo e l’età di appartenenza per capire, di conseguenza, quanto la regressione d’età indotta sia un fatto reale e non solamente una mimesi volontaria del soggetto. Gli strumenti valutativi adottati – per garantire, accanto all’osservazione comportamentale diretta, risultati scientificamente misurabili e comparabili – sono stati le matrici di Raven ed il test di Rorschach. Inoltre, durante le tre sedute alle quali era sottoposto ciascun volontario (in condizioni: basale, in corso di regressione ipnotica d’età e in ipnosi neutra) erano monitorati frequenza cardiaca, gittata sistolica, indice cardiaco e resistenze periferiche totali allo scopo di valutare l’effetto stressogeno del test. Paragonato alle condizioni di base pre-ipnosi e a quelle di ipnosi neutra (alla reale età anagrafica del soggetto), il test di Rorschach eseguito in condizioni di regressione d’età ha evidenziato, in tutti i soggetti, un aumento significativo delle variabili tipiche di una visione infantile e una diminuzione delle variabili tipiche di una visione adulta. Le matrici di Raven (v. figura) hanno evidenziato un calo di rendimento nelle prestazione effettuate in regressione ipnotica d’età rispetto a quelle eseguite a reale età anagrafica sia in condizioni standard che in ipnosi neutra . Peraltro non si è manifestato, in regressione ipnotica, l’effetto stressogeno che si associa, in condizioni normali, al test di Raven. L’osservazione diretta di un comportamento infantile nei soggetti (con manifestazione di disorientamento, pianto, mimica facciale appropriata ecc.), avvalorata dalle prove presentate dai test d’intelligenza e dalle misurazioni di laboratorio, offre, in definitiva, un evidente quadro: la regressione d’età ottenuta mediante suggestione in corso d’ipnosi è un fenomeno reale e misurabile i cui risultati sul piano psicologico sono immediatamente evidenti e si manifestano agli occhi dell’operatore con grande potenza espressiva.
2011
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