L’autore affronta il tema delle appartenenze etniche nell’Istria dei secoli XVI-XVIII ed esprime perplessità quando si applicano i criteri dell’identità nazionale a situazioni del passato. Nel contributo si illustra la geografia di quelle che grosso modo potevano essere le aree linguistiche e culturali nella penisola del Settecento, secondo una consolidata visione storiografica. Si propone una nuova chiave di lettura dei rapporti fra comunità etniche diverse che si attuavano non fra “zone italiane e slave” bensì dentro le compagini amministrative locali, secondo logiche locali, ovvero nel caso dell’Istria veneta entro i confini delle podesterie e sullo sfondo delle relazioni comune-contado. Si offre pure una spiegazione sul perché non ci furono scontri di natura interetnica nei contadi istriani dell’età moderna: il policentrismo podestarile e feudatario favoriva un rapporto diretto con le istituzioni amministrative; la bassa densità demografica e l’interdipendenza economica avvicinavano comunità diverse; infine c’era l’omologazione sul piano della confessione cattolica, che era il fulcro delle identificazioni di gruppo nell’ancien régime.
La questione delle etnie in Istria nei secoli XVI-XVIII
IVETIC, EGIDIO
2009
Abstract
L’autore affronta il tema delle appartenenze etniche nell’Istria dei secoli XVI-XVIII ed esprime perplessità quando si applicano i criteri dell’identità nazionale a situazioni del passato. Nel contributo si illustra la geografia di quelle che grosso modo potevano essere le aree linguistiche e culturali nella penisola del Settecento, secondo una consolidata visione storiografica. Si propone una nuova chiave di lettura dei rapporti fra comunità etniche diverse che si attuavano non fra “zone italiane e slave” bensì dentro le compagini amministrative locali, secondo logiche locali, ovvero nel caso dell’Istria veneta entro i confini delle podesterie e sullo sfondo delle relazioni comune-contado. Si offre pure una spiegazione sul perché non ci furono scontri di natura interetnica nei contadi istriani dell’età moderna: il policentrismo podestarile e feudatario favoriva un rapporto diretto con le istituzioni amministrative; la bassa densità demografica e l’interdipendenza economica avvicinavano comunità diverse; infine c’era l’omologazione sul piano della confessione cattolica, che era il fulcro delle identificazioni di gruppo nell’ancien régime.Pubblicazioni consigliate
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