Le S.U. aprono (ma non troppo) all'errore scusabile: funzione dichiarativa della giurisprudenza, tutela dell'affidamento, tipi di overruling

La sempre più manifesta tendenza delle Sezioni Unite a repentini (e così non sempre davvero preannunciati e procastinabili) mutamenti di indirizzo, con dirette ricadute sui processi pendenti, impone all'interprete di interrogarsi sui mezzi di tutela offerti alle parti. La soluzione da ultimo approntata dalle medesime Sezioni Unite con l'arresto qui in commento, pur con aperture condivisibili, non risulta ancora appieno idonea a porre le parti al riparo da improvvisi e fortemente lesivi revirements giurisprudenziali. Altre e più convincenti vie (come la meno asfittica e selettiva applicazione della rimessione in termini ex art. 153, comma 2 c.p.c.) risultano percorribili al fine di contemperare la necessaria evoluzione del diritto vivente con l'imprescidibile rispetto dei canoni del "giusto processo" e, primo fra tutti, del diritto di difesa delle parti.