Con la sentenza commentata si rappresenta la questione dell'interpretazione dell'art. 180 c.p.c., dalla cui formulazione ambigua sorge il problema se il termine per proporre le eccezioni in senso stretto, formalmente avente veste di memoria e in sostanza una seconda comparsa di risposta, debba considerarsi una prerogativa automaticamente acquisita in capo al convenuto solo perchè tale, oppure una ulteriore possibilità difensiva. L'A., commentando la sentenza, in alcuni passi ritenedola difficilmente impugnabile in altri più soggetta a critiche, espone le proprie opinioni attraverso una dettagliata analisi dell'art. 180 e delle sue conseguenze processuali.

LA SUPREMA CORTE INTERPRETA L'AMBIGUO ART. 180 C.P.C. E (NON SENZA COERENZA) LEGA LE MANI AL GIUDICE ANCHE NEL CASO DI CONTUMACIA DEL CONVENUTO

CONSOLO, CLAUDIO
2000

Abstract

Con la sentenza commentata si rappresenta la questione dell'interpretazione dell'art. 180 c.p.c., dalla cui formulazione ambigua sorge il problema se il termine per proporre le eccezioni in senso stretto, formalmente avente veste di memoria e in sostanza una seconda comparsa di risposta, debba considerarsi una prerogativa automaticamente acquisita in capo al convenuto solo perchè tale, oppure una ulteriore possibilità difensiva. L'A., commentando la sentenza, in alcuni passi ritenedola difficilmente impugnabile in altri più soggetta a critiche, espone le proprie opinioni attraverso una dettagliata analisi dell'art. 180 e delle sue conseguenze processuali.
2000
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2506820
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