Si completa qui la pubblicazione della traduzione redazionale della comunicazione dal titolo: "Contribution to studies on roman walla painting materials and techniques in Greece: Corinth, the southeast building" presentata al I° "International Workshop on Roman Wall Painting" tenutosi a Friburgo (Svizzera) dal 7 al 9 marzo 1996 e pubblicata negli atti del congresso alle pagine 105-118. In questa seconda parte trovano spazio lo studio delle pellicole pittoriche, la sintesi dei risultati sui materiali e sulle tecniche di esecuzione e le conclusioni. Di particolare interesse, in questa seconda parte, è il metodo di studio scientificamente rigoroso dei pigmenti. il loro riconoscimento è stato effettuato, infatti, sulla base di parametri ottici, chimici e cristallografici integrati tra di loro. Spicca in particolare lo studio del blu egiziano di cui vengono fornite, tra l'altro, accurate e precise analisi chimiche alla microsonda elettronica e le relative formule strutturali. Si segnala inoltre l'individuazione e la localizzazione delle unità litologiche da cui potevano essere estratti i calcari che, una volta macinati sono stati impiegati come carica negli intonaci di finitura. In conclusione il contributo dimostra che i materiali e le tecniche della pittura romana in Grecia, anche se relativamente poco documentata, non si discostano da quelli in uso in Italia.

Materiali e Tecnica delle pitture murali romane in Grecia - Parte seconda

MOLIN, GIANMARIO
1998

Abstract

Si completa qui la pubblicazione della traduzione redazionale della comunicazione dal titolo: "Contribution to studies on roman walla painting materials and techniques in Greece: Corinth, the southeast building" presentata al I° "International Workshop on Roman Wall Painting" tenutosi a Friburgo (Svizzera) dal 7 al 9 marzo 1996 e pubblicata negli atti del congresso alle pagine 105-118. In questa seconda parte trovano spazio lo studio delle pellicole pittoriche, la sintesi dei risultati sui materiali e sulle tecniche di esecuzione e le conclusioni. Di particolare interesse, in questa seconda parte, è il metodo di studio scientificamente rigoroso dei pigmenti. il loro riconoscimento è stato effettuato, infatti, sulla base di parametri ottici, chimici e cristallografici integrati tra di loro. Spicca in particolare lo studio del blu egiziano di cui vengono fornite, tra l'altro, accurate e precise analisi chimiche alla microsonda elettronica e le relative formule strutturali. Si segnala inoltre l'individuazione e la localizzazione delle unità litologiche da cui potevano essere estratti i calcari che, una volta macinati sono stati impiegati come carica negli intonaci di finitura. In conclusione il contributo dimostra che i materiali e le tecniche della pittura romana in Grecia, anche se relativamente poco documentata, non si discostano da quelli in uso in Italia.
1998
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