Molto su Serra si è scritto con esiti critici spesso oscillanti tra razionalismo ed irrazionalismo, impegno e decadentismo. All’esaltazione incondizionata del letterato, del raffinato umanista della prima critica serriana, una nota di Russo del ’35 opponeva il rifiuto del mito del Serra crepuscolare, dilettante e frammentista, per sostituirvi il profilo del “polemista attivo” dello “storico con le sue varie esigenze morali e politiche”. Sulla scia di Russo fondamentali sono stati poi gli studi di Scalia, Dossena, Garin, Acciani, Curi, Rinaldi Contorbia, Biondi, e, nel recupero degli inediti serriani di Isnenghi e Raimondi. I nodi sui quali si è venuto organizzando il dibattito critico sono stati dunque i seguenti: la necessità di una separazione fra Serra e il mito Serra, fra l’intellettuale e la maschera del “letterato per combinazione”, per accostarsi all’opera serriana nel suo coesistere di proposte, bisogni illusioni non separabili e rivelatori di una crisi la cui onestà di denuncia è pari solo alla tensione della sofferenza da cui essa nasceva.

Rassegna seriana (1955-1977)

RASI, DONATELLA
1978

Abstract

Molto su Serra si è scritto con esiti critici spesso oscillanti tra razionalismo ed irrazionalismo, impegno e decadentismo. All’esaltazione incondizionata del letterato, del raffinato umanista della prima critica serriana, una nota di Russo del ’35 opponeva il rifiuto del mito del Serra crepuscolare, dilettante e frammentista, per sostituirvi il profilo del “polemista attivo” dello “storico con le sue varie esigenze morali e politiche”. Sulla scia di Russo fondamentali sono stati poi gli studi di Scalia, Dossena, Garin, Acciani, Curi, Rinaldi Contorbia, Biondi, e, nel recupero degli inediti serriani di Isnenghi e Raimondi. I nodi sui quali si è venuto organizzando il dibattito critico sono stati dunque i seguenti: la necessità di una separazione fra Serra e il mito Serra, fra l’intellettuale e la maschera del “letterato per combinazione”, per accostarsi all’opera serriana nel suo coesistere di proposte, bisogni illusioni non separabili e rivelatori di una crisi la cui onestà di denuncia è pari solo alla tensione della sofferenza da cui essa nasceva.
1978
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