OBIETTIVI: Diversi studi correlano la poliprescrizione farmacologica negli anziani con un aumentato rischio di eventi avversi e ospedalizzazione; meno studiati sono gli effetti sulla mortalità. Lo scopo di questo studio è stimare la prevalenza della poliprescrizione farmacologica negli anziani, nonchè verificare l’eventuale correlazione con la mortalità. MATERIALI: I dati utilizzati provengono dall’archivio elettronico dell’ULSS 18 di Rovigo e comprendono dati di anagrafe sanitaria e prescrizioni farmacologiche di una coorte di soggetti con almeno una prescrizione (17.063) nella fascia di età 70-79, raccolti tra il 1 Gennaio e il 31 Dicembre 2002. La poliprescrizione è stata valutata come numero di prescrizioni (1- 4, 5-9, 10+) e come numero di classi ATC (da 1 a 6+). Il follow-up dei soggetti è durato sei anni. I dati di mortalità sono stati ricavati dai certificati di morte e le cause classificate sulla base della classificazione internazionale delle malattie (ICD), nona e decima revisione. L’analisi della sopravvivenza è stata effettuata con il metodo di Kaplan Mayer e aggiustata mediante il modello di Cox. RIASSUNTO: Il campione rappresenta il 92% della popolazione nella fascia di età 70-79 residente nell’ULSS 18. Il numero medio di prescrizioni farmacologiche e di classi ATC é rispettivamente 23,2 e 3,5. Il 73% dei soggetti (12.478) riceve più di 10 prescrizioni farmacologiche e il 14,4% (2.467) tra 5 e 9 prescrizioni. Considerando le classi ATC, l’86,3% (14.720) assume più di 1 classe ATC e il 27,9% (4.754) più di 5 classi ATC. I farmaci della classe cardiovascolare sono quelli più prescritti (77,8%), seguiti dalle classi alimentare-metabolismo (50%) e muscoloscheletrico (49,1%). Il 20% (3.418) della coorte è deceduta nel corso del follow up; la più frequente causa di morte è la patologia cardiocircolatoria (1.411), seguita dalla patologia neoplastica (1.113) e da altre cause (894). Un numero di prescrizioni farmacologiche e”10 è correlato con un aumentato rischio di mortalità, con un hazard ratio (HR) pari a 1,81 (IC 95% 1,60-2,04); tale significatività permane dopo correzione con l’indice di comorbidità. Il rischio di morte cresce all’aumentare del numero di classi ATC e raddoppia con più di 6 classi (HR 2,45, IC 95% 2,15-2,79). CONCLUSIONI: L’elevata prevalenza della poliprescrizione farmacologica nella popolazione anziana, confermata dai nostri dati, correla con un aumentato rischio di mortalità. Il numero di classi ATC sembra essere un predittore migliore di mortalità rispetto al numero di prescrizioni; permette inoltre di differenziare la sopravvivenza sulla base delle diverse classi ATC.
Poliprescrizione farmacologica e mortalitànella popolazione anziana
CANOVA, CRISTINA;BALDOVIN, TATJANA;BALDO, VINCENZO
2010
Abstract
OBIETTIVI: Diversi studi correlano la poliprescrizione farmacologica negli anziani con un aumentato rischio di eventi avversi e ospedalizzazione; meno studiati sono gli effetti sulla mortalità. Lo scopo di questo studio è stimare la prevalenza della poliprescrizione farmacologica negli anziani, nonchè verificare l’eventuale correlazione con la mortalità. MATERIALI: I dati utilizzati provengono dall’archivio elettronico dell’ULSS 18 di Rovigo e comprendono dati di anagrafe sanitaria e prescrizioni farmacologiche di una coorte di soggetti con almeno una prescrizione (17.063) nella fascia di età 70-79, raccolti tra il 1 Gennaio e il 31 Dicembre 2002. La poliprescrizione è stata valutata come numero di prescrizioni (1- 4, 5-9, 10+) e come numero di classi ATC (da 1 a 6+). Il follow-up dei soggetti è durato sei anni. I dati di mortalità sono stati ricavati dai certificati di morte e le cause classificate sulla base della classificazione internazionale delle malattie (ICD), nona e decima revisione. L’analisi della sopravvivenza è stata effettuata con il metodo di Kaplan Mayer e aggiustata mediante il modello di Cox. RIASSUNTO: Il campione rappresenta il 92% della popolazione nella fascia di età 70-79 residente nell’ULSS 18. Il numero medio di prescrizioni farmacologiche e di classi ATC é rispettivamente 23,2 e 3,5. Il 73% dei soggetti (12.478) riceve più di 10 prescrizioni farmacologiche e il 14,4% (2.467) tra 5 e 9 prescrizioni. Considerando le classi ATC, l’86,3% (14.720) assume più di 1 classe ATC e il 27,9% (4.754) più di 5 classi ATC. I farmaci della classe cardiovascolare sono quelli più prescritti (77,8%), seguiti dalle classi alimentare-metabolismo (50%) e muscoloscheletrico (49,1%). Il 20% (3.418) della coorte è deceduta nel corso del follow up; la più frequente causa di morte è la patologia cardiocircolatoria (1.411), seguita dalla patologia neoplastica (1.113) e da altre cause (894). Un numero di prescrizioni farmacologiche e”10 è correlato con un aumentato rischio di mortalità, con un hazard ratio (HR) pari a 1,81 (IC 95% 1,60-2,04); tale significatività permane dopo correzione con l’indice di comorbidità. Il rischio di morte cresce all’aumentare del numero di classi ATC e raddoppia con più di 6 classi (HR 2,45, IC 95% 2,15-2,79). CONCLUSIONI: L’elevata prevalenza della poliprescrizione farmacologica nella popolazione anziana, confermata dai nostri dati, correla con un aumentato rischio di mortalità. Il numero di classi ATC sembra essere un predittore migliore di mortalità rispetto al numero di prescrizioni; permette inoltre di differenziare la sopravvivenza sulla base delle diverse classi ATC.Pubblicazioni consigliate
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