La disponibilità, a partire dalla fine degli Anni Novanta, di vaccini coniugati contro il meningococco di gruppo C ha rappresentato un fondamentale progresso nel campo della prevenzione primaria delle meningiti batteriche, patologie solitamente non frequentissime ma di notevole gravità e di grande impatto in termini emotivi e comunicativi per la popolazione. La necessità di allocazione razionale delle risorse disponibili rende sempre più evidente che, in tutti i sistemi sanitari di Paesi avanzati, le misure di prevenzione vaccinale universale sono giustificate o dalla elevata frequenza delle patologie da prevenire (cui conseguono notevoli costi diretti per il trattamento e/o costi indiretti per mancata produttività), o dalla particolare gravità delle stesse (con seri danni individuali per i soggetti colpiti e conseguenti grandi timori nella popolazione) [1]. Inoltre, in alcuni Paesi (particolarmente nel Regno Unito) nel recente passato si sono verificate per le patologie meningococciche entrambe le condizioni (notevole gravità ed elevata frequenza di malattia), tanto da far diventare la prevenzione delle patologie meningococciche una vera emergenza ed una scelta prioritaria di sanità pubblica. In questo articolo esamineremo dapprima le più recenti acquisizioni nello sviluppo del vaccino coniugato contro i 4 tipi principali di meningococco verso i quali è possibile approntare vaccini coniugati (A, C, Y e W-135, essendo noto che per il vaccino contro il meningococco B è necessario un diverso approccio), fa-cendo il punto successivamente sullo stato della vaccinazione meningococcica C nel nostro Paese e soprattutto evidenziando i risultati ottenuti là dove la vaccinazione è stata applicata da tempo come misura di prevenzione universale.

Soluzioni vaccinali in età adulta

BALDO, VINCENZO;BALDOVIN, TATJANA;TRIVELLO, RENZO
2009

Abstract

La disponibilità, a partire dalla fine degli Anni Novanta, di vaccini coniugati contro il meningococco di gruppo C ha rappresentato un fondamentale progresso nel campo della prevenzione primaria delle meningiti batteriche, patologie solitamente non frequentissime ma di notevole gravità e di grande impatto in termini emotivi e comunicativi per la popolazione. La necessità di allocazione razionale delle risorse disponibili rende sempre più evidente che, in tutti i sistemi sanitari di Paesi avanzati, le misure di prevenzione vaccinale universale sono giustificate o dalla elevata frequenza delle patologie da prevenire (cui conseguono notevoli costi diretti per il trattamento e/o costi indiretti per mancata produttività), o dalla particolare gravità delle stesse (con seri danni individuali per i soggetti colpiti e conseguenti grandi timori nella popolazione) [1]. Inoltre, in alcuni Paesi (particolarmente nel Regno Unito) nel recente passato si sono verificate per le patologie meningococciche entrambe le condizioni (notevole gravità ed elevata frequenza di malattia), tanto da far diventare la prevenzione delle patologie meningococciche una vera emergenza ed una scelta prioritaria di sanità pubblica. In questo articolo esamineremo dapprima le più recenti acquisizioni nello sviluppo del vaccino coniugato contro i 4 tipi principali di meningococco verso i quali è possibile approntare vaccini coniugati (A, C, Y e W-135, essendo noto che per il vaccino contro il meningococco B è necessario un diverso approccio), fa-cendo il punto successivamente sullo stato della vaccinazione meningococcica C nel nostro Paese e soprattutto evidenziando i risultati ottenuti là dove la vaccinazione è stata applicata da tempo come misura di prevenzione universale.
2009
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