Si recensisce il romanzo "Palmiro" (Il lavoro editoriale, 1993) di Luigi Di Ruscio mettendo in risalto la sua posizione nella mappa dello sperimentalismo narrativo basata soprattutto sulle strategie del comico. Le figure dominanti del testo sono infatti l'iperbole, l'accentuazione e l'eccesso che centuplicano i tratti sociali e psichici del secondo dopoguerra italiano e costringono il lettore a decodificare, nella discontinuità memoriale e diaristica della narrazione, l'evolversi della stuazione storica dopo il 1948, il succedere, al momento festoso ed epico, della più grigia normalizzazione.

Zibaldone ossessivo degli anni Cinquanta

ZINATO, EMANUELE
1993

Abstract

Si recensisce il romanzo "Palmiro" (Il lavoro editoriale, 1993) di Luigi Di Ruscio mettendo in risalto la sua posizione nella mappa dello sperimentalismo narrativo basata soprattutto sulle strategie del comico. Le figure dominanti del testo sono infatti l'iperbole, l'accentuazione e l'eccesso che centuplicano i tratti sociali e psichici del secondo dopoguerra italiano e costringono il lettore a decodificare, nella discontinuità memoriale e diaristica della narrazione, l'evolversi della stuazione storica dopo il 1948, il succedere, al momento festoso ed epico, della più grigia normalizzazione.
1993
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2529260
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact