Se da un lato il consumo di frutta fresca rappresenta il punto fermo di una dieta bilanciata, in grado di proteggere l’organismo da tutta una serie di sindromi degenerative e tumorali, esso comporta anche alcuni rischi per una sempre più crescente fetta di popo- lazione, soprattutto nei paesi più sviluppati, rispetto alla possibilità di presentare reazioni allergiche. Tali reazioni, che talvolta pos- sono provocare sintomi anche mortali (es. shock anafilattico) con un’incidenza pressoché doppia nei bambini rispetto agli adulti, si manifestano in seguito al contatto con sostanze di origine solitamente proteica che, entrando nell’organismo per via respiratoria (allergeni inalanti) o tramite l’apparato digerente (allergeni alimentari), causano la reazione del sistema immunitario e la conseguen- te manifestazione sintomatica. Le specie arboree coltivate possono quindi rappresentare una sorgente di allergeni durante tutto il ciclo di produzione, ossia da quando in piena fioritura disperdono il proprio polline nell’ambiente circostante a distanze di alcuni chilometri dal sito di coltivazione, fino al momento del consumo del prodotto finale, fresco o trasformato. Le porzioni di sequen- za amminoacidica responsabili della reazione allergica (epitopi) possono essere presenti in forma conservata sia in allergeni inalanti che alimentari, causando le cosiddette reazioni crociate, ovvero la possibilità di sviluppare allergie ad alimenti in seguito alla sensi- bilizzazione generata da pollini.
Gli allergeni nelle specie fruttifere
BOTTON, ALESSANDRO
2012
Abstract
Se da un lato il consumo di frutta fresca rappresenta il punto fermo di una dieta bilanciata, in grado di proteggere l’organismo da tutta una serie di sindromi degenerative e tumorali, esso comporta anche alcuni rischi per una sempre più crescente fetta di popo- lazione, soprattutto nei paesi più sviluppati, rispetto alla possibilità di presentare reazioni allergiche. Tali reazioni, che talvolta pos- sono provocare sintomi anche mortali (es. shock anafilattico) con un’incidenza pressoché doppia nei bambini rispetto agli adulti, si manifestano in seguito al contatto con sostanze di origine solitamente proteica che, entrando nell’organismo per via respiratoria (allergeni inalanti) o tramite l’apparato digerente (allergeni alimentari), causano la reazione del sistema immunitario e la conseguen- te manifestazione sintomatica. Le specie arboree coltivate possono quindi rappresentare una sorgente di allergeni durante tutto il ciclo di produzione, ossia da quando in piena fioritura disperdono il proprio polline nell’ambiente circostante a distanze di alcuni chilometri dal sito di coltivazione, fino al momento del consumo del prodotto finale, fresco o trasformato. Le porzioni di sequen- za amminoacidica responsabili della reazione allergica (epitopi) possono essere presenti in forma conservata sia in allergeni inalanti che alimentari, causando le cosiddette reazioni crociate, ovvero la possibilità di sviluppare allergie ad alimenti in seguito alla sensi- bilizzazione generata da pollini.Pubblicazioni consigliate
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