OBIETTIVI: In letteratura è stato dimostrato che il lavoro notturno o il lavoro con turni negli infermieri è spesso associato a ripercussioni sulla salute psico-fisica e sulle relazioni sociali. Lo scopo di questo studio è di valutare se vi sia un’associazione tra le tipologie di turnistica e lo stress lavoro correlato, la soddisfazione sul lavoro e la salute percepita. METO DI: Lo studio è stato condotto durante il periodo Giugno-Settembre 2011 presso un’Azienda Ospedaliera Universitaria. È stato somministrato agli infermieri, un questionario, derivato principalmente dagli studi di Sveinsdottir, composto da nove sezioni comprendenti le caratteristiche socio-demografiche e professionali, le abitudini relative al sonno, la percezione della salute, la soddisfazione sul lavoro, gli stili di vita, l’uso di farmaci, i giorni di assenza per malattia, l’accesso alle cure e l’ambiente fisico percepito. Inoltre, sono state inserite 24 domande derivate dal “The Job Content Questionnaire” (JCQ) di Karasek. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando Excel di Microsoft Office 2003 e STATA versione 12 . È stata eseguita un’analisi logistica multi-level utilizzando come variabili dipendenti il terzo terzile degli score di ogni outcome e di ogni dimensione del questionario JCQ: decision latitude = 72 (skill discretion= 37, decision authority = 35) e job demand = 38 (psychological demand = 25, physical demand = 15). RISULTATI : Il questionario è stato completato da 455 infermieri (56,5%) del campione. Il turno di lavoro prevalente era quello “night-shift” (mattino/pomeriggio/notte) 300 infermieri (68,2%), seguito dal turno “shiftnot- night“ (mattino/ pomeriggio alternati) 94 infermieri (21,4%) e dal turno “not-shift”(solo mattino) 46 infermieri (10,4%). È stata evidenziata un’associazione tra la turnistica e le seguenti dimensioni: il “night-shift” risulta associato ad un basso livello di decision authority e un’alta richiesta di job demand rispetto al “not-shift”; sia il “night-shift sia il “shift-not-night“ risultano associati a un maggiore job strain rispetto al “not-shift”. Inoltre, sia il “night-shift sia “shift-not-night“ risultano associati a un maggiore stato di esaurimento ed di stanchezza rispetto al “not-shift”. Lo studio non ha identificato differenze tra la turnistica e il numero di visite dal medico, le assenze per malattia. Infine, il tipo di turno non modifica la soddisfazione sul lavoro. CONCLUSIONI: I risultati del presente studio devono essere considerati dalla direzione infermieristica, per poter mitigare l’eccesso di stress lavoro correlato associato ai turni di lavoro che potrebbe causare il born-out di questi lavoratori.

STRESS E IMPLICAZIONI DI SALUTE NEGLI INFERMIERI ASSOCIATE ALLA TURNISTICA

BUJA, ALESSANDRA;ZAMPIERON, ALESSANDRA;MASTRANGELO, GIUSEPPE;BALDO, VINCENZO
2013

Abstract

OBIETTIVI: In letteratura è stato dimostrato che il lavoro notturno o il lavoro con turni negli infermieri è spesso associato a ripercussioni sulla salute psico-fisica e sulle relazioni sociali. Lo scopo di questo studio è di valutare se vi sia un’associazione tra le tipologie di turnistica e lo stress lavoro correlato, la soddisfazione sul lavoro e la salute percepita. METO DI: Lo studio è stato condotto durante il periodo Giugno-Settembre 2011 presso un’Azienda Ospedaliera Universitaria. È stato somministrato agli infermieri, un questionario, derivato principalmente dagli studi di Sveinsdottir, composto da nove sezioni comprendenti le caratteristiche socio-demografiche e professionali, le abitudini relative al sonno, la percezione della salute, la soddisfazione sul lavoro, gli stili di vita, l’uso di farmaci, i giorni di assenza per malattia, l’accesso alle cure e l’ambiente fisico percepito. Inoltre, sono state inserite 24 domande derivate dal “The Job Content Questionnaire” (JCQ) di Karasek. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando Excel di Microsoft Office 2003 e STATA versione 12 . È stata eseguita un’analisi logistica multi-level utilizzando come variabili dipendenti il terzo terzile degli score di ogni outcome e di ogni dimensione del questionario JCQ: decision latitude = 72 (skill discretion= 37, decision authority = 35) e job demand = 38 (psychological demand = 25, physical demand = 15). RISULTATI : Il questionario è stato completato da 455 infermieri (56,5%) del campione. Il turno di lavoro prevalente era quello “night-shift” (mattino/pomeriggio/notte) 300 infermieri (68,2%), seguito dal turno “shiftnot- night“ (mattino/ pomeriggio alternati) 94 infermieri (21,4%) e dal turno “not-shift”(solo mattino) 46 infermieri (10,4%). È stata evidenziata un’associazione tra la turnistica e le seguenti dimensioni: il “night-shift” risulta associato ad un basso livello di decision authority e un’alta richiesta di job demand rispetto al “not-shift”; sia il “night-shift sia il “shift-not-night“ risultano associati a un maggiore job strain rispetto al “not-shift”. Inoltre, sia il “night-shift sia “shift-not-night“ risultano associati a un maggiore stato di esaurimento ed di stanchezza rispetto al “not-shift”. Lo studio non ha identificato differenze tra la turnistica e il numero di visite dal medico, le assenze per malattia. Infine, il tipo di turno non modifica la soddisfazione sul lavoro. CONCLUSIONI: I risultati del presente studio devono essere considerati dalla direzione infermieristica, per poter mitigare l’eccesso di stress lavoro correlato associato ai turni di lavoro che potrebbe causare il born-out di questi lavoratori.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2682256
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