Durante l’epoca moderna si verifica un fenomeno per il quale le monete, dopo un periodo di circolazione, potevano essere trasformate in pendenti. L’usanza di appiccagnolare le monete è molto comune per gli esemplari dello Stato Pontificio, specialmente per i pezzi d’argento; infatti, il soggetto spesso sacro e il fatto che le monete papaline avessero gli assi orientati a medaglia, ne favoriva la trasformazione in oggetti devozionali o decorativi. Nel presente lavoro vengono illustrati i risultati di indagini di microscopia, ottica ed elettronica, e di analisi spettroscopiche EDS condotte su uno Scudo d’argento, coniato da Papa Pio VII e successivamente convertito in medaglia. Lo studio si basa sull’impiego su una sezione metallografica scelta per mettere in risalto non solo la struttura interna del corpo della moneta, ma anche la goccia di brasatura necessaria per attaccare l’appiccagnolo. La metallografia, pertanto, diviene un importante strumento d’indagine in campo numismatico che consente di mettere in relazione le evidenze microstrutturali della moneta con la tecnica di fabbricazione, in modo tale da far luce sulle pratiche regolamentate dalla zecca e di caratterizzare il punto di brasatura per ottenere informazioni attinenti la lega impiegata e il relativo processo di solidificazione. La struttura superficiale si presenta a strati, di cui quello più esterno (20-25 µm) caratterizzato da elevati tenori di argento. I risultati EDS, infatti, mostrano che la concentrazione di Ag varia dal 92% all’interno fino al 97% sulla superficie. Tale configurazione ha permesso di ipotizzare, in accordo con le tecnologie di produzione usate nel XVIII secolo, che il tondello è stato ottenuto da una lastra, portata a spessore attraverso laminazione a caldo, e che, in seguito, è stato sottoposto a un trattamento di imbiancatura chimica per poi essere coniato. L’analisi della brasatura ha invece rivelato che essa consiste in una lega Ag-Cu-Zn-Pb, di cui si è stimata la temperatura di fusione e ne sono state analizzate le caratteristiche microstrutturali.

Caratterizzazione metallografica di uno Scudo romano del XIX secolo: la moneta diventa medaglia.

CANOVARO, CATERINA;BREDA, MARCO;CALLIARI, IRENE
2013

Abstract

Durante l’epoca moderna si verifica un fenomeno per il quale le monete, dopo un periodo di circolazione, potevano essere trasformate in pendenti. L’usanza di appiccagnolare le monete è molto comune per gli esemplari dello Stato Pontificio, specialmente per i pezzi d’argento; infatti, il soggetto spesso sacro e il fatto che le monete papaline avessero gli assi orientati a medaglia, ne favoriva la trasformazione in oggetti devozionali o decorativi. Nel presente lavoro vengono illustrati i risultati di indagini di microscopia, ottica ed elettronica, e di analisi spettroscopiche EDS condotte su uno Scudo d’argento, coniato da Papa Pio VII e successivamente convertito in medaglia. Lo studio si basa sull’impiego su una sezione metallografica scelta per mettere in risalto non solo la struttura interna del corpo della moneta, ma anche la goccia di brasatura necessaria per attaccare l’appiccagnolo. La metallografia, pertanto, diviene un importante strumento d’indagine in campo numismatico che consente di mettere in relazione le evidenze microstrutturali della moneta con la tecnica di fabbricazione, in modo tale da far luce sulle pratiche regolamentate dalla zecca e di caratterizzare il punto di brasatura per ottenere informazioni attinenti la lega impiegata e il relativo processo di solidificazione. La struttura superficiale si presenta a strati, di cui quello più esterno (20-25 µm) caratterizzato da elevati tenori di argento. I risultati EDS, infatti, mostrano che la concentrazione di Ag varia dal 92% all’interno fino al 97% sulla superficie. Tale configurazione ha permesso di ipotizzare, in accordo con le tecnologie di produzione usate nel XVIII secolo, che il tondello è stato ottenuto da una lastra, portata a spessore attraverso laminazione a caldo, e che, in seguito, è stato sottoposto a un trattamento di imbiancatura chimica per poi essere coniato. L’analisi della brasatura ha invece rivelato che essa consiste in una lega Ag-Cu-Zn-Pb, di cui si è stimata la temperatura di fusione e ne sono state analizzate le caratteristiche microstrutturali.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2694565
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