Il ruolo del tutor sta sempre più prendendo piede nel mondo formativo, aziendale e scolastico, come confermato dalla bibliografia esistente (Arbizu, Lobato, Castillo (2005); Álvarez (2005); Topping (1997) e da recenti studi realizzati in ambito universitario (Bertagna G., Puricelli E. (2008), Gemma C. (2010), Zago G., Clerici R., Giraldo A., Visentin E., Mega C., Da Re L. (2012). Da circa dieci anni l'Università di Padova ha adottato il modello del peer tutoring come elemento di sostegno alla carriera degli studenti universitari e come uno degli strumenti di contrasto al disagio studentesco, che può sfociare in dispersione ed abbandono degli studi. Il Tutor Junior dell’Università di Padova è uno studente “capace e meritevole” che, partecipando ad una selezione pubblica per titoli e una prova di accertamento, decide di mettere a disposizione dei propri compagni, dello stesso ordine ma di esperienza inferiore, una parte del proprio tempo, svolgendo funzioni di mediatore del sistema universitario, di facilitatore della comunicazione e dell'apprendimento e di supervisore del contesto formativo per la buona prosecuzione degli studi dei nuovi compagni. L'azione del Tutor Junior si è rivelata di grande rilievo per il percorso formativo universitario, in quanto si è dimostrato in grado di instaurare una relazione paritaria, spontanea ma consapevole, con i compagni studenti cui offerte il supporto. Il modello del peer tutoring, adattato al mondo universitario, consente di “agevolare l’adattamento al nuovo sistema accademico agli studenti neo iscritti e di fornire loro il sostegno necessario al fine di sostenere il nuovo metodo di studio, creando un’atmosfera comunicativa in cui lo studente possa manifestare dubbi e perplessità ad una persona che sente vicina e simile, senza timore di essere giudicato” (Torre, E. 2006). La relazione che si instaura tra tutor e tutee consente di creare ricadute positive non solo in chi riceve l’azione di accompagnamento, ma anche nel Tutor stesso che viene definita in letteratura come “effetto tutore”, consentendo al tutor di valorizzare l’immagine di sé prendendo coscienza delle proprie capacità e potenzialità. Questo processo comporta, così, un “apprendimento per riformulazione” che consiste nel rivedere le conoscenze che il tutor di volta in volta applica e di sviluppare e potenziare l’elaborazione meta cognitiva delle funzioni realizzate (Barnier G. (2000), Gemma C. 2010). Il tutoring è “umanamente gratificante” (Topping, 1997, Goodlad, 1979) e da una parte consente la partecipazione attiva e il confronto di tutti i partecipanti, e dall’altra agisce in termini di empowerment sui Tutor stessi, stimolando autoefficacia e autodeterminazione (Croce & Gnemmi, 2003). La ricerca qui presentata s’inserisce in un più ampio Progetto promosso dall’Università di Padova (STPD08HANE_005) e finalizzato a studiare e ad affrontare le difficoltà di apprendimento degli studenti, al fine di sostenerne il successo negli studi.

Peer Education e Università: Il Tutor Junior dell’Università di Padova

DA RE, LORENZA
2013

Abstract

Il ruolo del tutor sta sempre più prendendo piede nel mondo formativo, aziendale e scolastico, come confermato dalla bibliografia esistente (Arbizu, Lobato, Castillo (2005); Álvarez (2005); Topping (1997) e da recenti studi realizzati in ambito universitario (Bertagna G., Puricelli E. (2008), Gemma C. (2010), Zago G., Clerici R., Giraldo A., Visentin E., Mega C., Da Re L. (2012). Da circa dieci anni l'Università di Padova ha adottato il modello del peer tutoring come elemento di sostegno alla carriera degli studenti universitari e come uno degli strumenti di contrasto al disagio studentesco, che può sfociare in dispersione ed abbandono degli studi. Il Tutor Junior dell’Università di Padova è uno studente “capace e meritevole” che, partecipando ad una selezione pubblica per titoli e una prova di accertamento, decide di mettere a disposizione dei propri compagni, dello stesso ordine ma di esperienza inferiore, una parte del proprio tempo, svolgendo funzioni di mediatore del sistema universitario, di facilitatore della comunicazione e dell'apprendimento e di supervisore del contesto formativo per la buona prosecuzione degli studi dei nuovi compagni. L'azione del Tutor Junior si è rivelata di grande rilievo per il percorso formativo universitario, in quanto si è dimostrato in grado di instaurare una relazione paritaria, spontanea ma consapevole, con i compagni studenti cui offerte il supporto. Il modello del peer tutoring, adattato al mondo universitario, consente di “agevolare l’adattamento al nuovo sistema accademico agli studenti neo iscritti e di fornire loro il sostegno necessario al fine di sostenere il nuovo metodo di studio, creando un’atmosfera comunicativa in cui lo studente possa manifestare dubbi e perplessità ad una persona che sente vicina e simile, senza timore di essere giudicato” (Torre, E. 2006). La relazione che si instaura tra tutor e tutee consente di creare ricadute positive non solo in chi riceve l’azione di accompagnamento, ma anche nel Tutor stesso che viene definita in letteratura come “effetto tutore”, consentendo al tutor di valorizzare l’immagine di sé prendendo coscienza delle proprie capacità e potenzialità. Questo processo comporta, così, un “apprendimento per riformulazione” che consiste nel rivedere le conoscenze che il tutor di volta in volta applica e di sviluppare e potenziare l’elaborazione meta cognitiva delle funzioni realizzate (Barnier G. (2000), Gemma C. 2010). Il tutoring è “umanamente gratificante” (Topping, 1997, Goodlad, 1979) e da una parte consente la partecipazione attiva e il confronto di tutti i partecipanti, e dall’altra agisce in termini di empowerment sui Tutor stessi, stimolando autoefficacia e autodeterminazione (Croce & Gnemmi, 2003). La ricerca qui presentata s’inserisce in un più ampio Progetto promosso dall’Università di Padova (STPD08HANE_005) e finalizzato a studiare e ad affrontare le difficoltà di apprendimento degli studenti, al fine di sostenerne il successo negli studi.
2013
Abstract book - LA PREVENZIONE NELLA SCUOLA E NELLA COMUNITÁ: “SMART COMMUNITY”
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2811086
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