Il saggio prende le mosse da un’idea di età anziana intesa in termini di invecchiamento attivo e di solidarietà tra le generazioni. Tale concezione, sostenuta in ambito internazionale da organismi come ONU, OMS e Unione Europea e definitivamente consacrata nell’Anno europeo 2012, non gode della dovuta considerazione all’interno delle politiche nazionali per un problema prettamente di ordine culturale, relativo alla permanenza a livello sociale di un’immagine di anziano stereotipata. Ciò emerge anche dall’analisi dei progetti intergenerazionali realizzati nel contesto italiano, i quali, da un lato, faticano a raggiungere la fascia di popolazione giovanile e, dall’altro, a intercettare tra le persone in età avanzata quelle che presentano una situazione di fragilità relazionale. In risposta a tali suggestioni si prospetta l’opportunità per l’educatore di divenire promotore della cultura dell’invecchiamento attivo, sviluppando a livello territoriale delle dinamiche educative che mirino a promuovere le risorse sociali della comunità locale facendo leva sulla reciproca conoscenza e collaborazione tra giovani e anziani “fragili”.

Educatori e rapporti intergenerazionali

GREGIANIN, ALESSANDRA
2014

Abstract

Il saggio prende le mosse da un’idea di età anziana intesa in termini di invecchiamento attivo e di solidarietà tra le generazioni. Tale concezione, sostenuta in ambito internazionale da organismi come ONU, OMS e Unione Europea e definitivamente consacrata nell’Anno europeo 2012, non gode della dovuta considerazione all’interno delle politiche nazionali per un problema prettamente di ordine culturale, relativo alla permanenza a livello sociale di un’immagine di anziano stereotipata. Ciò emerge anche dall’analisi dei progetti intergenerazionali realizzati nel contesto italiano, i quali, da un lato, faticano a raggiungere la fascia di popolazione giovanile e, dall’altro, a intercettare tra le persone in età avanzata quelle che presentano una situazione di fragilità relazionale. In risposta a tali suggestioni si prospetta l’opportunità per l’educatore di divenire promotore della cultura dell’invecchiamento attivo, sviluppando a livello territoriale delle dinamiche educative che mirino a promuovere le risorse sociali della comunità locale facendo leva sulla reciproca conoscenza e collaborazione tra giovani e anziani “fragili”.
2014
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