La vitalità dei dialetti, tra crolli, ristrutturazioni, riviviscenze.

Nel momento in cui si affronta il tema delle “mille” riviviscenze del dialetto, osservando come nel manifestarsi della sua fenomenologia arcaismi ed innovazioni si compongano in testualità estremamente variabili, può consentire di mettere ordine nella discussione, a livello epistemologico, un approfondimento della questione relativa alla distinzione tra dimensione strutturale - per assunto centripeta, pur se diacronicamente soggetta a variazione- e dimensione fattuale – di per sé centrifuga- rilevabile nello storicizzarsi di un uso, che non può prescindere dalla configurazione della popolazione comunicante, dalla natura dei bisogni comunicativi, dalle modalità secondo cui viene attuata la comunicazione stessa. Da questo punto di vista risulta importante il contributo teorico di Aldo L. Prosdocimi con cui, non a caso, si è voluto aprire il volume: molti sono gli spunti di riflessione che ne derivano, a partire dall’opportunità di non dimenticare che “la ‘dialettalità’… è una immanenza universale della lingua che si esplica in molte, imprevedibili o impreviste, modalità.