L’incontro dei bambini/e con il telegiornale mostra che quest’ultimo è un importantissimo mezzo di informazione su ciò che succede nel mondo e spesso è fonte di forti emozioni e di paure. Il Tg è al terzo posto tra i programmi che più spaventano i bambini/e preceduto dai film e dai programmi per adulti. Inoltre, le notizie che più di tutte catturano la loro attenzione e che ricordano di più sono quelle riguardanti i disastri, morte, sofferenze. I bambini/e costruiscono il significato del contenuto televisivo perché possiedono una conoscenza del mondo, partecipano oltre che alla vita familiare, anche a quella scolastica, parlano con gli amici, guardano la televisione. Infatti, il 78% dichiara di utilizzare i programmi televisivi come argomento di discussione con i propri coetanei e il 59% afferma che i programmi sono anche motivo di discussioni in famiglia. Con la televisione il bambino/a si avvicina a quanto succede nella sua famiglia e a quanto già conosce sui suoi componenti adulti. Il bambino/a deve essere considerato sia attivo nell’esperienza in cui è coinvolto sia un soggetto che sa già qualcosa e non vittima della televisione, come spesso si pensa: adulto e bambino/a interpretano i messaggi ricavandone il significato. L’interpretazione di ciò che dice la televisione non differisce dalle altre esperienze di vita in quanto le attività di elaborazione, valutazione e interpretazione dell’informazione sono processi costruttivi interconnessi e interdipendenti. Pensare al mondo infantile come a un mondo magico, leggero, fuori dalla realtà è molto deviante: i bambini e le bambine conoscono quanto succede nel mondo, un mondo che include anche loro e la loro famiglia, le cose lontane, gli avvenimenti catastrofici; ciò non toglie che essi amino anche la fantasia, ma è ingiusto ritenere che solo quest’ultima faccia parte del “loro” mondo.

Su che cosa sono informati i bambini?

TESSAROLO, MARISELDA
2013

Abstract

L’incontro dei bambini/e con il telegiornale mostra che quest’ultimo è un importantissimo mezzo di informazione su ciò che succede nel mondo e spesso è fonte di forti emozioni e di paure. Il Tg è al terzo posto tra i programmi che più spaventano i bambini/e preceduto dai film e dai programmi per adulti. Inoltre, le notizie che più di tutte catturano la loro attenzione e che ricordano di più sono quelle riguardanti i disastri, morte, sofferenze. I bambini/e costruiscono il significato del contenuto televisivo perché possiedono una conoscenza del mondo, partecipano oltre che alla vita familiare, anche a quella scolastica, parlano con gli amici, guardano la televisione. Infatti, il 78% dichiara di utilizzare i programmi televisivi come argomento di discussione con i propri coetanei e il 59% afferma che i programmi sono anche motivo di discussioni in famiglia. Con la televisione il bambino/a si avvicina a quanto succede nella sua famiglia e a quanto già conosce sui suoi componenti adulti. Il bambino/a deve essere considerato sia attivo nell’esperienza in cui è coinvolto sia un soggetto che sa già qualcosa e non vittima della televisione, come spesso si pensa: adulto e bambino/a interpretano i messaggi ricavandone il significato. L’interpretazione di ciò che dice la televisione non differisce dalle altre esperienze di vita in quanto le attività di elaborazione, valutazione e interpretazione dell’informazione sono processi costruttivi interconnessi e interdipendenti. Pensare al mondo infantile come a un mondo magico, leggero, fuori dalla realtà è molto deviante: i bambini e le bambine conoscono quanto succede nel mondo, un mondo che include anche loro e la loro famiglia, le cose lontane, gli avvenimenti catastrofici; ciò non toglie che essi amino anche la fantasia, ma è ingiusto ritenere che solo quest’ultima faccia parte del “loro” mondo.
2013
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