L’articolo analizza l’attuale disciplina in materia di tutela del paesaggio come delineata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, evidenziandone i punti forti e gli aspetti ancora problematici. Tra i primi sono da segnalare l’abbandono di un concetto meramente statico di tutela e il migliore coordinamento degli strumenti di protezione del paesaggio (ex lege, attraverso vincoli provvedimentali singoli e all’interno del piano paesaggistico) tra loro e con la disciplina urbanistica, il ricorso ai c.d. vincoli “riempiti” (ossia corredati dalle prescrizioni d’uso del bene) così come il favor verso il coordinamento tra le Amministrazioni. La complessità del sistema implica però non poche criticità, per la cui composizione il legislatore e la pubblica Amministrazione devono proseguire sulla via della semplificazione e della partecipazione procedurale, ma anche dell’equilibrata valutazione degli interessi. Quest’ultimo punto assume un particolare rilievo nell’attuale momento di carenza di risorse e stante il continuo riferirsi al territorio come bene da consumare.

LE NUOVE FORME DELLA TUTELA DEL PAESAGGIO: AUTOLIMITI DELLE AMMINISTRAZIONI E PROPORZIONALITÀ DELLE SCELTE

MARZARO, PATRIZIA
2014

Abstract

L’articolo analizza l’attuale disciplina in materia di tutela del paesaggio come delineata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, evidenziandone i punti forti e gli aspetti ancora problematici. Tra i primi sono da segnalare l’abbandono di un concetto meramente statico di tutela e il migliore coordinamento degli strumenti di protezione del paesaggio (ex lege, attraverso vincoli provvedimentali singoli e all’interno del piano paesaggistico) tra loro e con la disciplina urbanistica, il ricorso ai c.d. vincoli “riempiti” (ossia corredati dalle prescrizioni d’uso del bene) così come il favor verso il coordinamento tra le Amministrazioni. La complessità del sistema implica però non poche criticità, per la cui composizione il legislatore e la pubblica Amministrazione devono proseguire sulla via della semplificazione e della partecipazione procedurale, ma anche dell’equilibrata valutazione degli interessi. Quest’ultimo punto assume un particolare rilievo nell’attuale momento di carenza di risorse e stante il continuo riferirsi al territorio come bene da consumare.
2014
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