L'intervento s'innesta sul progetto di ricerca postcolonialitalia, che si propone come un’indagine sullo sviluppo di idee, temi, modi e pratiche di ricerca nelle scienze umane e sociali in Italia che invocano, usano implicitamente o più decisamente abbracciano una prospettiva postcoloniale. L’obiettivo è produrre una riflessione sul possibile apporto del postcoloniale ai vari saperi che sono interesse di ciascuno dei partecipanti alla ricerca, nonché sulle potenziali zone di contatto interdisciplinare che questo tipo di studi dovrebbe per sua natura promuovere. All’origine del lavoro non sta tanto un desiderio di sistematizzazione (una della poche certezze degli studi postcoloniali è il sospetto critico nei confronti di qualsiasi schema classificatorio) quanto la necessità di scardinare una lunga tradizione di protezione dei confini disciplinari che argina le possibilità di confronto ed eventuale condivisione transdisciplinare di criteri d’indagine e di produzione di significato, sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali, che permetterebbero di (ri)aprire i luoghi del sapere, della cultura, della storia e della politica. Postcolonialitalia propone di lavorare sui e attraverso i confini delle discipline, non per sostenere un qualche anarchismo metodologico, ma piuttosto per prendere atto che una forma storicamente (e geograficamente) determinata di “divisione del lavoro scientifico”, con implicazioni epistemiche e politiche che gli studi postcoloniali da sempre segnalano, sta esaurendo la propria produttività. L‘indagine si colloca in una prospettiva storico-concettuale volta a identificare i momenti e i modi di appropriazione del paradigma postcoloniale – emerso da un dibattito teorico-critico iniziato in ambito anglo-americano – all’interno di diversi ambiti discorsivi e disciplinari locali. Ciò significa non soltanto considerare le tematiche di studio che esso ha stimolato, o gli ambiti d’intervento che ha permesso di affrontare in modo nuovo; significa anche esaminare l’impatto metodologico e le tipologie d’intervento critico che ha incoraggiato e che può ancora promuovere nel senso di una più produttiva transdisciplinarietà . Dovrebbe inoltre permettere di individuare i tempi e i modi in cui studiosi (critici e teorici) italiani hanno contribuito al panorama locale e globale degli studi postcoloniali, e di sondare la possibilità che esista un modo originale e tardivo (rispetto ai tempi e alle forme di quanto è avvenuto in altre realtà europee) di “fare il postcoloniale” da qui.
Saperi in transito
OBOE, ANNALISA
2014
Abstract
L'intervento s'innesta sul progetto di ricerca postcolonialitalia, che si propone come un’indagine sullo sviluppo di idee, temi, modi e pratiche di ricerca nelle scienze umane e sociali in Italia che invocano, usano implicitamente o più decisamente abbracciano una prospettiva postcoloniale. L’obiettivo è produrre una riflessione sul possibile apporto del postcoloniale ai vari saperi che sono interesse di ciascuno dei partecipanti alla ricerca, nonché sulle potenziali zone di contatto interdisciplinare che questo tipo di studi dovrebbe per sua natura promuovere. All’origine del lavoro non sta tanto un desiderio di sistematizzazione (una della poche certezze degli studi postcoloniali è il sospetto critico nei confronti di qualsiasi schema classificatorio) quanto la necessità di scardinare una lunga tradizione di protezione dei confini disciplinari che argina le possibilità di confronto ed eventuale condivisione transdisciplinare di criteri d’indagine e di produzione di significato, sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali, che permetterebbero di (ri)aprire i luoghi del sapere, della cultura, della storia e della politica. Postcolonialitalia propone di lavorare sui e attraverso i confini delle discipline, non per sostenere un qualche anarchismo metodologico, ma piuttosto per prendere atto che una forma storicamente (e geograficamente) determinata di “divisione del lavoro scientifico”, con implicazioni epistemiche e politiche che gli studi postcoloniali da sempre segnalano, sta esaurendo la propria produttività. L‘indagine si colloca in una prospettiva storico-concettuale volta a identificare i momenti e i modi di appropriazione del paradigma postcoloniale – emerso da un dibattito teorico-critico iniziato in ambito anglo-americano – all’interno di diversi ambiti discorsivi e disciplinari locali. Ciò significa non soltanto considerare le tematiche di studio che esso ha stimolato, o gli ambiti d’intervento che ha permesso di affrontare in modo nuovo; significa anche esaminare l’impatto metodologico e le tipologie d’intervento critico che ha incoraggiato e che può ancora promuovere nel senso di una più produttiva transdisciplinarietà . Dovrebbe inoltre permettere di individuare i tempi e i modi in cui studiosi (critici e teorici) italiani hanno contribuito al panorama locale e globale degli studi postcoloniali, e di sondare la possibilità che esista un modo originale e tardivo (rispetto ai tempi e alle forme di quanto è avvenuto in altre realtà europee) di “fare il postcoloniale” da qui.Pubblicazioni consigliate
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