L'articolo esamina come i governi di unità nazionale antifascista in carica dal 1944 al 1947 riuscirono a costruire un'immagine autoassolutoria della partecipazione dell'Italia alla seconda guerra mondiale, enfatizzando i meriti della lotta antitedesca conseguiti dopo l'8 settembre 1943 e dipingendo un'immagine positiva del soldato italiano impegnato in precedenza nella guerra dell'Asse, grazie all'esaltazione delle sue presunte virtù umanitarie, contrapposte alla furia criminale dell'ex-alleato germanico. Ciò risultò legato all'esigenza di evitare al paese il rischio di una pace punitiva. Sullo stereotipo intrecciato del "bravo italiano" contrapposto al "cattivo tedesco" convenne anche la destra nazionalista "anti-antifascista" e la parte maggioritaria della stessa cultura neofascista.
Italy's Amnesia over War Guilt: The "Evil Germans" Alibi
FOCARDI, FILIPPO
2014
Abstract
L'articolo esamina come i governi di unità nazionale antifascista in carica dal 1944 al 1947 riuscirono a costruire un'immagine autoassolutoria della partecipazione dell'Italia alla seconda guerra mondiale, enfatizzando i meriti della lotta antitedesca conseguiti dopo l'8 settembre 1943 e dipingendo un'immagine positiva del soldato italiano impegnato in precedenza nella guerra dell'Asse, grazie all'esaltazione delle sue presunte virtù umanitarie, contrapposte alla furia criminale dell'ex-alleato germanico. Ciò risultò legato all'esigenza di evitare al paese il rischio di una pace punitiva. Sullo stereotipo intrecciato del "bravo italiano" contrapposto al "cattivo tedesco" convenne anche la destra nazionalista "anti-antifascista" e la parte maggioritaria della stessa cultura neofascista.Pubblicazioni consigliate
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