Tratto da “Fare ricerca in ottica Student Voice” (pp. 263-269) di Valentina Grion Nell’intraprendere il percorso di redazione di questo secondo libro dedicato a Student Voice, fra gli obiettivi che, come curatrici, ci siamo poste all’inizio dell’impresa, il più importante e significativo risulta sicuramente essere quello orientato a sostenere e supportare la diffusione di comunità educative sempre più inclusive, dove la voce e la partecipazione delle giovani generazioni e il dialogo intergenerazionale (Fielding, 2012) siano considerati elementi indispensabili per la realizzazione di forme educative “realmente” democratiche. Il punto di partenza, dunque, da cui l’opera ha preso avvio, è stato quello relativo alla considerazione della democrazia come aspirazione fondamentale dell’educazione; democrazia, che, per realizzarsi, non può rimanere un principio astratto di cui parlare, poichè Democracy cannot be taught, it must be lived. To achieve that we have to struggle for profound changes in the ways in which our educational institutions are structured, managed and experienced (Coffield Williamson 2011, 26). Nostro ulteriore intento è stato quello di dare ulteriore divulgazione, dopo la prima pubblicazione dedicata in Italia interamente a Student Voice (Grion, Cook-Sather, 2013), ad una prospettiva che, in realtà, similmente al caso della Spagna – proposto da Rada, Salomon e Lopez, nel cap. …- non appartiene alla tradizione culturale pedagogica italiana, né risulta ancora molto diffusa nel nostro paese. Con questa pubblicazione si è voluto invece dare voce, una volta ancora, anche in Italia, a quei ricercatori che già da diversi anni si muovono, riconoscendo che, per studiare e comprendere meglio i processi scolastici e formativi, sia necessario porre maggiore attenzione al punto di vista degli studenti (Gemma, 2012.; Grion, Dettori, in corso di stampa) e legittimarne una piena partecipazione all’interno dei dibattiti e delle iniziative relativi all’educazione. La prospettiva, nata in ambito anglosassone, rappresenta, in quel contesto geografico, un elemento centrale dei discorsi pedagogici e si esplicita in una molteplicità d’iniziative coinvolgenti i diversi livelli formativi, dalla scuola dell’infanzia all’università, fino a diventare, in alcuni casi, azione orientativa delle politiche educative (cfr. Cook-Sather, 2014). […]
Student Voice. Pratiche di partecipazione degli studenti e nuove implicazioni educative
GRION, VALENTINA
2015
Abstract
Tratto da “Fare ricerca in ottica Student Voice” (pp. 263-269) di Valentina Grion Nell’intraprendere il percorso di redazione di questo secondo libro dedicato a Student Voice, fra gli obiettivi che, come curatrici, ci siamo poste all’inizio dell’impresa, il più importante e significativo risulta sicuramente essere quello orientato a sostenere e supportare la diffusione di comunità educative sempre più inclusive, dove la voce e la partecipazione delle giovani generazioni e il dialogo intergenerazionale (Fielding, 2012) siano considerati elementi indispensabili per la realizzazione di forme educative “realmente” democratiche. Il punto di partenza, dunque, da cui l’opera ha preso avvio, è stato quello relativo alla considerazione della democrazia come aspirazione fondamentale dell’educazione; democrazia, che, per realizzarsi, non può rimanere un principio astratto di cui parlare, poichè Democracy cannot be taught, it must be lived. To achieve that we have to struggle for profound changes in the ways in which our educational institutions are structured, managed and experienced (Coffield Williamson 2011, 26). Nostro ulteriore intento è stato quello di dare ulteriore divulgazione, dopo la prima pubblicazione dedicata in Italia interamente a Student Voice (Grion, Cook-Sather, 2013), ad una prospettiva che, in realtà, similmente al caso della Spagna – proposto da Rada, Salomon e Lopez, nel cap. …- non appartiene alla tradizione culturale pedagogica italiana, né risulta ancora molto diffusa nel nostro paese. Con questa pubblicazione si è voluto invece dare voce, una volta ancora, anche in Italia, a quei ricercatori che già da diversi anni si muovono, riconoscendo che, per studiare e comprendere meglio i processi scolastici e formativi, sia necessario porre maggiore attenzione al punto di vista degli studenti (Gemma, 2012.; Grion, Dettori, in corso di stampa) e legittimarne una piena partecipazione all’interno dei dibattiti e delle iniziative relativi all’educazione. La prospettiva, nata in ambito anglosassone, rappresenta, in quel contesto geografico, un elemento centrale dei discorsi pedagogici e si esplicita in una molteplicità d’iniziative coinvolgenti i diversi livelli formativi, dalla scuola dell’infanzia all’università, fino a diventare, in alcuni casi, azione orientativa delle politiche educative (cfr. Cook-Sather, 2014). […]Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.