La distruzione dei simboli delle civilizzazioni pre-islamiche nel radicalismo islamista si nutre sia di motivazioni religiose, sia di elementi politici e culturali,. A partire dal rifiuto della cultura occidentale e della sua penetrante influenza . E, dunque, anche dell’archeologia e della museologia ritenute discipline occidentali. In particolare è l’archeologia a essere collegata al colonialismo, al quale si imputa la decadenza del mondo islamico e la frantumazione della umma, la comunità dei credenti musulmana, in stati-nazione. Lo studio delle antiche civiltà; la vocazione a creare grandi musei; la nascita di discipline accademiche antichistiche: tutto ciò che rimanda al periodo storico ritenuto alle origini della “malattia dell’Islam” è considerato da rimuovere. Anche perchè la valorizzazione occidentale dell’eredità culturale pre-islamica è letta come parallela svalutazione del patrimonio islamico. Così la distruzione di quell’antica eredità ha la funzione di colpire l’Occidente attraverso ciò cui esso assegna valore. La critica all'attenzione verso le "le pietre” e non verso i popoli musulmani è uno dei temi classici dell’ideologia radicale. Ben presente nella narrazione che sorregge i video, mandati in Rete , nei quali quelle “pietre” vengono distrutte. Immagini che devono parlare non solo agli occidentali, mostrando la diversità fra sistemi di valori, ma, pedagogicamente, anche ai musulmani: nell' intento di rendere palese cosa significhi "lottare contro l’idolatria" e sollevare l’entusiasmo di quanti vedono l'Occidente dolersi per lo scempio in atto.

Ideologia e furore. La distruzione dei simboli nel radicalismo islamista.

GUOLO, RENZO
2015

Abstract

La distruzione dei simboli delle civilizzazioni pre-islamiche nel radicalismo islamista si nutre sia di motivazioni religiose, sia di elementi politici e culturali,. A partire dal rifiuto della cultura occidentale e della sua penetrante influenza . E, dunque, anche dell’archeologia e della museologia ritenute discipline occidentali. In particolare è l’archeologia a essere collegata al colonialismo, al quale si imputa la decadenza del mondo islamico e la frantumazione della umma, la comunità dei credenti musulmana, in stati-nazione. Lo studio delle antiche civiltà; la vocazione a creare grandi musei; la nascita di discipline accademiche antichistiche: tutto ciò che rimanda al periodo storico ritenuto alle origini della “malattia dell’Islam” è considerato da rimuovere. Anche perchè la valorizzazione occidentale dell’eredità culturale pre-islamica è letta come parallela svalutazione del patrimonio islamico. Così la distruzione di quell’antica eredità ha la funzione di colpire l’Occidente attraverso ciò cui esso assegna valore. La critica all'attenzione verso le "le pietre” e non verso i popoli musulmani è uno dei temi classici dell’ideologia radicale. Ben presente nella narrazione che sorregge i video, mandati in Rete , nei quali quelle “pietre” vengono distrutte. Immagini che devono parlare non solo agli occidentali, mostrando la diversità fra sistemi di valori, ma, pedagogicamente, anche ai musulmani: nell' intento di rendere palese cosa significhi "lottare contro l’idolatria" e sollevare l’entusiasmo di quanti vedono l'Occidente dolersi per lo scempio in atto.
2015
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3170614
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact