La necessità di ripensare in maniera sostenibile le forme di mobilità a scala urbana e la crescente attenzione verso i paesaggi del quotidiano costituiscono i punti di riferimento del presente contributo. Da entrambi emerge l’importanza di considerare, nel rapporto tra individui e ambiente, il ruolo delle pratiche e della dimensione collettiva. L’articolo descrive in primo luogo alcuni dei principali approcci teorici che affrontano la relazione tra percezione del territorio e forme di mobilità partendo da tre punti di vista differenti: spaziale, soggettivo e collettivo. Vengono poi illustrati alcuni primi risultati relativi allo studio del caso dei Gruppi di cammino di Bergamo. I dati, raccolti attraverso l’uso di interviste in cammino georeferenziate, restituiscono un quadro complesso, costituito da elementi concreti ma anche da esperienze, memorie, saperi, valori e progettualità; quadro coerente con una definizione multidimensionale del concetto di paesaggio. Il contributo mira quindi a stimolare il dibattito sul ruolo che la pratica dei Gruppi di cammino possa assumere nella produzione e gestione del paesaggio urbano come bene collettivo e più in generale ad approfondire e sviluppare i possibili ‘ponti’ teorici tra la dimensione del paesaggio e quella della mobilità.

Paesaggio e mobilità tra approcci teorici e pratiche locali. Il caso dei Gruppi di Cammino a Bergamo.

CISANI, MARGHERITA
2016

Abstract

La necessità di ripensare in maniera sostenibile le forme di mobilità a scala urbana e la crescente attenzione verso i paesaggi del quotidiano costituiscono i punti di riferimento del presente contributo. Da entrambi emerge l’importanza di considerare, nel rapporto tra individui e ambiente, il ruolo delle pratiche e della dimensione collettiva. L’articolo descrive in primo luogo alcuni dei principali approcci teorici che affrontano la relazione tra percezione del territorio e forme di mobilità partendo da tre punti di vista differenti: spaziale, soggettivo e collettivo. Vengono poi illustrati alcuni primi risultati relativi allo studio del caso dei Gruppi di cammino di Bergamo. I dati, raccolti attraverso l’uso di interviste in cammino georeferenziate, restituiscono un quadro complesso, costituito da elementi concreti ma anche da esperienze, memorie, saperi, valori e progettualità; quadro coerente con una definizione multidimensionale del concetto di paesaggio. Il contributo mira quindi a stimolare il dibattito sul ruolo che la pratica dei Gruppi di cammino possa assumere nella produzione e gestione del paesaggio urbano come bene collettivo e più in generale ad approfondire e sviluppare i possibili ‘ponti’ teorici tra la dimensione del paesaggio e quella della mobilità.
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