Dopo la morte di Dante (1321), la Divina Commedia conobbe una rapida diffusione, e non si dovette attendere troppo tempo perché i lettori del poema avvertissero il desiderio di vedere trasposti in immagini i versi danteschi. La crescente domanda di copie illustrate pose i miniatori nella difficile situazione di dover elaborare ex novo il corredo figurativo di accompagnamento del testo: alla ricerca delle soluzioni iconografiche più adatte a visualizzare le descrizioni contenute nei canti, gli illustratori trecenteschi si rivolsero a fonti disparate, principalmente coeve ma anche, in più di un caso, dal sapore antico.

La vita nascosta delle immagini. L’influenza dell’antico sulle prime illustrazioni della Divina Commedia

PONCHIA, CHIARA
2016

Abstract

Dopo la morte di Dante (1321), la Divina Commedia conobbe una rapida diffusione, e non si dovette attendere troppo tempo perché i lettori del poema avvertissero il desiderio di vedere trasposti in immagini i versi danteschi. La crescente domanda di copie illustrate pose i miniatori nella difficile situazione di dover elaborare ex novo il corredo figurativo di accompagnamento del testo: alla ricerca delle soluzioni iconografiche più adatte a visualizzare le descrizioni contenute nei canti, gli illustratori trecenteschi si rivolsero a fonti disparate, principalmente coeve ma anche, in più di un caso, dal sapore antico.
2016
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