Il contributo ripercorre la storia dell’organaria bresciana rinascimentale attraverso le commesse di strumenti provenienti dalle corti dell’Italia del Nord. La commissione principesca ad un organaro eccellente garantiva visibilità e prestigio al committente, e l’organo, come corpo sonoro con cassa finemente decorata, era una componente del lessico della preminenza. La figura dell’organaro Giovanni Battista Facchetti si intreccia infatti con gli Sforza di Milano e in particolare con Ludovico il Moro, con gli Este di Ferrara, i Gonzaga di Mantova, i procuratori del doge di Venezia e il papa Clemente VII dei Medici. Agli Sforza e alla Fabbrica del Duomo di Milano si lega anche la figura del primo organaro della dinastia degli Antegnati: Bartolomeo. Sarà suo figlio Giovanni Giacomo a ricevere ulteriori committenze eccellenti per la città di Milano, come quella per il Monastero di San Maurizio Maggiore, e a lavorare poi per Ottavio Farnese a Parma, dove suo figlio Benedetto unirà il proprio nome all’organo della Steccata. Commissioni ducali porteranno infine Benedetto a Torino, su richiesta di Emanuele Filiberto di Savoia, e suo cugino Graziadio a Mantova, su richiesta di Guglielmo Gonzaga per l’organo della cappella palatina di Santa Barbara.
L'organaria bresciana al servizio delle corti: le commissioni principesche a Facchetti e Antegnati
DESSI', PAOLA
2016
Abstract
Il contributo ripercorre la storia dell’organaria bresciana rinascimentale attraverso le commesse di strumenti provenienti dalle corti dell’Italia del Nord. La commissione principesca ad un organaro eccellente garantiva visibilità e prestigio al committente, e l’organo, come corpo sonoro con cassa finemente decorata, era una componente del lessico della preminenza. La figura dell’organaro Giovanni Battista Facchetti si intreccia infatti con gli Sforza di Milano e in particolare con Ludovico il Moro, con gli Este di Ferrara, i Gonzaga di Mantova, i procuratori del doge di Venezia e il papa Clemente VII dei Medici. Agli Sforza e alla Fabbrica del Duomo di Milano si lega anche la figura del primo organaro della dinastia degli Antegnati: Bartolomeo. Sarà suo figlio Giovanni Giacomo a ricevere ulteriori committenze eccellenti per la città di Milano, come quella per il Monastero di San Maurizio Maggiore, e a lavorare poi per Ottavio Farnese a Parma, dove suo figlio Benedetto unirà il proprio nome all’organo della Steccata. Commissioni ducali porteranno infine Benedetto a Torino, su richiesta di Emanuele Filiberto di Savoia, e suo cugino Graziadio a Mantova, su richiesta di Guglielmo Gonzaga per l’organo della cappella palatina di Santa Barbara.File | Dimensione | Formato | |
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