Il volto umano veicola informazioni rilevanti, come l’identità e le espressioni facciali. In che modo i processi di elaborazione di tali informazioni interagiscono e si influenzano reciprocamente, è una questione ancora aperta. Il presente studio ha lo scopo di indagare: 1. la capacità di riconoscimento dell’identità al variare dell’espressione facciale alla nascita; 2. se la presenza dell’informazione cinetica del volto possa esercitare un effetto di facilitazione sul riconoscimento. Attraverso la tecnica dell’abituazione visiva, bambini di pochi giorni di vita sono stati abituati ad un volto sorridente o di paura, in una condizione statica (una singola immagine), o in una condizione dinamica (un video composto da tre frames). I risultati hanno mostrato che i neonati riconoscono il volto a cui sono stati abituati solo nella condizione dinamica, indicando come le informazioni cinetiche sono di fondamentale importanza nella costruzione di una rappresentazione visiva del volto stabile e robusta. La tipologia dell’espressione facciale non esercita invece alcun effetto. La capacità di riconoscimento, pertanto, si basa su un processo di astrazione delle caratteristiche invarianti del volto e non semplicemente su un matching visivo dell’immagine appresa.

Il ruolo del movimento nel riconoscimento del volto alla nascita

ANGELI, VALENTINA;LEO, IRENE
2014

Abstract

Il volto umano veicola informazioni rilevanti, come l’identità e le espressioni facciali. In che modo i processi di elaborazione di tali informazioni interagiscono e si influenzano reciprocamente, è una questione ancora aperta. Il presente studio ha lo scopo di indagare: 1. la capacità di riconoscimento dell’identità al variare dell’espressione facciale alla nascita; 2. se la presenza dell’informazione cinetica del volto possa esercitare un effetto di facilitazione sul riconoscimento. Attraverso la tecnica dell’abituazione visiva, bambini di pochi giorni di vita sono stati abituati ad un volto sorridente o di paura, in una condizione statica (una singola immagine), o in una condizione dinamica (un video composto da tre frames). I risultati hanno mostrato che i neonati riconoscono il volto a cui sono stati abituati solo nella condizione dinamica, indicando come le informazioni cinetiche sono di fondamentale importanza nella costruzione di una rappresentazione visiva del volto stabile e robusta. La tipologia dell’espressione facciale non esercita invece alcun effetto. La capacità di riconoscimento, pertanto, si basa su un processo di astrazione delle caratteristiche invarianti del volto e non semplicemente su un matching visivo dell’immagine appresa.
2014
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