L’intervento attraversa per campioni alcune prose della letteratura italiana più recente in cui trovano esemplare rappresentazione due fenomeni complementari: da un lato personaggi in cui il nesso servo/padrone si interiorizza, dall’altro identità e coscienze “servili” di lavoratori precarizzati che si disgregano. Se, nei primi anni del nuovo millennio, la rizomatica costellazione del cosiddetto “ritorno alla realtà” comprende in misura crescente il tema del lavoro (cfr. Panella, Jansen, Chirumbolo), i cinque autori cui si fa riferimento (Ermanno Rea, Sebastiano Nata, Massimo Lolli, Giorgio Falco, Andrea Bajani) raffigurano più specificamente la “metamorfosi” (André Gorz) dal fordismo al postfordismo, la sconfitta dell’industria e del lavoro operaio e la “svolta immateriale” che porta alla nascita di una categoria di “quadri”, collocati simbolicamente sul fronte del capitale (Lordon). In queste scritture, dunque, sembra collassare l'opposizione servo/padrone, a vantaggio di nuove figure che interiorizzano il comando: emblematici, a questo proposito i “tagliatori di teste”.
Dalla sconfitta operaia all’immaterialità del comando: la dialettica servo/padrone nelle prose degli anni Zero
MARSILIO, MORENA
2016
Abstract
L’intervento attraversa per campioni alcune prose della letteratura italiana più recente in cui trovano esemplare rappresentazione due fenomeni complementari: da un lato personaggi in cui il nesso servo/padrone si interiorizza, dall’altro identità e coscienze “servili” di lavoratori precarizzati che si disgregano. Se, nei primi anni del nuovo millennio, la rizomatica costellazione del cosiddetto “ritorno alla realtà” comprende in misura crescente il tema del lavoro (cfr. Panella, Jansen, Chirumbolo), i cinque autori cui si fa riferimento (Ermanno Rea, Sebastiano Nata, Massimo Lolli, Giorgio Falco, Andrea Bajani) raffigurano più specificamente la “metamorfosi” (André Gorz) dal fordismo al postfordismo, la sconfitta dell’industria e del lavoro operaio e la “svolta immateriale” che porta alla nascita di una categoria di “quadri”, collocati simbolicamente sul fronte del capitale (Lordon). In queste scritture, dunque, sembra collassare l'opposizione servo/padrone, a vantaggio di nuove figure che interiorizzano il comando: emblematici, a questo proposito i “tagliatori di teste”.Pubblicazioni consigliate
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