Attraverso lo studio di testimonianze documentarie e cronache dell'epoca, il contributo ricostruisce le vicende relative all'istituzione della pratica devozionale delle Quarantore, introdotta a Padova nel 1596 dal vescovo musicofilo Marco II Cornaro (1557-1625) e poi divenuta un appuntamento annuale in concomitanza con gli ultimi tre giorni di carnevale. Era l'occasione per allestire nella cattedrale un vero e proprio "theatrum sacrum" con apparati, "macchine" spettacolari, sermoni edificanti, concerti policorali vocali e strumentali. L'analisi di una descrizione a stampa della celebrazione delle Quarantore avvenuta nel 1624 ha permesso di ricostruire un esempio di apparato in tutte le sue implicazioni simboliche, ma anche di approfondire la conoscenza degli spazi che per l'occasione erano destinati ai cantori, all'organo e agli strumenti musicali, in una cattedrale ancora in fase di riedificazione. Nello stesso tempo, è stato possibile identificare alcuni dei musicisti che il vescovo Cornaro coinvolse nella celebrazione annuale delle Quarantore e una serie di musiche eseguite e a lui dedicate per l'occasione. In definitiva il "theatrum sacrum", preso a modello dai gesuiti, costituito dalla sontuosità dell'apparato, da una studiata simbologia dei segni, dalla retorica dei sermoni e dalla magnificenza dei concerti policorali, che nella cattedrale di Padova vantavano già una solida tradizione, era un unico spettacolo multimediale. Unendo le risorse offerte dalle arti visive e performative a quelle di una musica vocale e strumentale di forte impatto emotivo, si otteneva un prodotto paragonabile a quello del nascente melodramma, in cui scenografia, luci, colori, parole e suoni catturano progressivamente il consenso dello spettatore, fino a renderlo direttamente partecipe della rappresentazione con l’obiettivo, in questo caso, di dilettare per edificare.

Il vescovo di Padova Marco II Cornaro (1557-1625) e il theatrum sacrum per il carnevale spirituale

Antonio Lovato
2017

Abstract

Attraverso lo studio di testimonianze documentarie e cronache dell'epoca, il contributo ricostruisce le vicende relative all'istituzione della pratica devozionale delle Quarantore, introdotta a Padova nel 1596 dal vescovo musicofilo Marco II Cornaro (1557-1625) e poi divenuta un appuntamento annuale in concomitanza con gli ultimi tre giorni di carnevale. Era l'occasione per allestire nella cattedrale un vero e proprio "theatrum sacrum" con apparati, "macchine" spettacolari, sermoni edificanti, concerti policorali vocali e strumentali. L'analisi di una descrizione a stampa della celebrazione delle Quarantore avvenuta nel 1624 ha permesso di ricostruire un esempio di apparato in tutte le sue implicazioni simboliche, ma anche di approfondire la conoscenza degli spazi che per l'occasione erano destinati ai cantori, all'organo e agli strumenti musicali, in una cattedrale ancora in fase di riedificazione. Nello stesso tempo, è stato possibile identificare alcuni dei musicisti che il vescovo Cornaro coinvolse nella celebrazione annuale delle Quarantore e una serie di musiche eseguite e a lui dedicate per l'occasione. In definitiva il "theatrum sacrum", preso a modello dai gesuiti, costituito dalla sontuosità dell'apparato, da una studiata simbologia dei segni, dalla retorica dei sermoni e dalla magnificenza dei concerti policorali, che nella cattedrale di Padova vantavano già una solida tradizione, era un unico spettacolo multimediale. Unendo le risorse offerte dalle arti visive e performative a quelle di una musica vocale e strumentale di forte impatto emotivo, si otteneva un prodotto paragonabile a quello del nascente melodramma, in cui scenografia, luci, colori, parole e suoni catturano progressivamente il consenso dello spettatore, fino a renderlo direttamente partecipe della rappresentazione con l’obiettivo, in questo caso, di dilettare per edificare.
2017
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