A partire dal 2012 è stato riscontrato un aumento della mortalità negli allevamenti trentini di trota iridea (Oncorhynchus mykiss). I pesci colpiti manifestavano i sintomi tipici da malattia branchiale (opercoli divaricati, ipermucosità ed anemia) con mortalità fino al 60% durante i mesi invernali. Allo scopo di studiarne l’eziologia sono state eseguite analisi delle acque nelle vasche di alcune troticolture in Provincia di Trento seguite da esami necroscopici, batteriologici, istologici e parassitologici di tessuto branchiale da pesci che presentavano sintomatologia clinicamente evidente. Dalla valutazione dei parametri delle acque, effettuata tra febbraio e aprile 2014, non è emersa alcuna alterazione chimico-fisica significativa correlabile alla patologia. Gli esami batteriologici delle branchie erano finalizzati alla ricerca di mixobatteri. Non sono stati riscontrati legami evidenti tra microrganismi del genere Flavobacterium e malattia branchiale. All’istologia le branchie mostravano intensa reazione proliferativa epiteliale con fusione delle lamelle e, nei casi più gravi, dei filamenti. Il quadro sintomatologico era simile a quanto descritto nella “Amoebic gill disease” di salmoni allevati in acque marine dell’Australia (Tasmania), America settentrionale (Canada e Stati Uniti), Europa (Irlanda, Francia, Spagna, Scozia e Norvegia), America meridionale (Cile) ed Africa (Sudafrica) e nella “Nodular Gill Disease” di trote iridee allevate in Europa settentrionale (Danimarca, Germania, Polonia e Repubblica Ceca) e Nord America (Canada e Stati Uniti). All’esame istologico con colorazione di Giemsa sono stati individuati microrganismi unicellulari appartenenti all’ordine delle amebe. L’esame parassitologico con semina di tessuto branchiale a fresco ha permesso di rilevare numerose amebe in replicazione. Studi per la tipizzazione del parassita sono tutt’ora in corso. La ricerca è proseguita fino ad aprile 2015, quantificando le lesioni istologiche e il grado di infestazione del parassita. Da quanto esaminato fino ad ora risulta evidente una correlazione tra le lesioni proliferative e il numero di amebe presenti nel tessuto branchiale.

Malattia nodulare branchiale, patologia emergente negli allevamenti italiani di trota iridea (Oncorhynchus mykiss)

Perolo A.;Quaglio F.;
2016

Abstract

A partire dal 2012 è stato riscontrato un aumento della mortalità negli allevamenti trentini di trota iridea (Oncorhynchus mykiss). I pesci colpiti manifestavano i sintomi tipici da malattia branchiale (opercoli divaricati, ipermucosità ed anemia) con mortalità fino al 60% durante i mesi invernali. Allo scopo di studiarne l’eziologia sono state eseguite analisi delle acque nelle vasche di alcune troticolture in Provincia di Trento seguite da esami necroscopici, batteriologici, istologici e parassitologici di tessuto branchiale da pesci che presentavano sintomatologia clinicamente evidente. Dalla valutazione dei parametri delle acque, effettuata tra febbraio e aprile 2014, non è emersa alcuna alterazione chimico-fisica significativa correlabile alla patologia. Gli esami batteriologici delle branchie erano finalizzati alla ricerca di mixobatteri. Non sono stati riscontrati legami evidenti tra microrganismi del genere Flavobacterium e malattia branchiale. All’istologia le branchie mostravano intensa reazione proliferativa epiteliale con fusione delle lamelle e, nei casi più gravi, dei filamenti. Il quadro sintomatologico era simile a quanto descritto nella “Amoebic gill disease” di salmoni allevati in acque marine dell’Australia (Tasmania), America settentrionale (Canada e Stati Uniti), Europa (Irlanda, Francia, Spagna, Scozia e Norvegia), America meridionale (Cile) ed Africa (Sudafrica) e nella “Nodular Gill Disease” di trote iridee allevate in Europa settentrionale (Danimarca, Germania, Polonia e Repubblica Ceca) e Nord America (Canada e Stati Uniti). All’esame istologico con colorazione di Giemsa sono stati individuati microrganismi unicellulari appartenenti all’ordine delle amebe. L’esame parassitologico con semina di tessuto branchiale a fresco ha permesso di rilevare numerose amebe in replicazione. Studi per la tipizzazione del parassita sono tutt’ora in corso. La ricerca è proseguita fino ad aprile 2015, quantificando le lesioni istologiche e il grado di infestazione del parassita. Da quanto esaminato fino ad ora risulta evidente una correlazione tra le lesioni proliferative e il numero di amebe presenti nel tessuto branchiale.
2016
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