Lo sport, fenomeno complesso ed in continua trasformazione, riflette inevitabilmente le trasformazioni sociali che avvengono all'interno della società. Un'attenta analisi dei modelli di partecipazione allo sport delle figlie della migrazione in Italia mostra l'esistenza di “spazialità razzializzate” (Harrison, 2013). Da tali contesti emerge infatti una vera e propria geografia dell'esclusione (Sibley, 1995) frutto di regolamenti sportivi federali che spesso ostacolano l'accesso allo sport, non solo ad alti livelli, alle giovani di origini straniere nate e/o cresciute in Italia. Tali limitazioni, tuttavia, non sembrano contenere la presenza sempre più numerosa e strutturale nelle diverse discipline, di tali atlete nello sport italiano (Tailmoun, Valeri, Tesfaye, 2014). Dall'atletica al calcio fino ad arrivare al cricket le Black Italians (Valeri, 2006), sportive nere che vestono la maglia azzurra, hanno dimostrato l'avvenuta mutazione del volto dell’Italia anche a livello sportivo. “Non esistono negri italiani”, coro diretto durante un match a Mario Balotelli, calciatore italiano di origini ghanesi, evidenzia però come il processo di definizione dell'italianità sia ancora oggi conflittuale ed in progress. La presenza nelle diverse squadre Nazionali di atlete nere o di origini straniere induce a riflettere non solo sul nuovo colore dello sport italiano, ma soprattutto sulla necessità di riconsiderare, in senso più inclusivo, il concetto di italianità. La “nerezza” di tali atlete ci consente di indagare attraverso un approccio intersezionale quale è il colore legittimo dello sport italiano. Le Black Italians (Valeri 2006) ci permettono di investigare come viene costruita l'italianità da parte delle istituzioni sportive italiane, ma ci consentono anche di capire come tali sportive costruiscono e negoziano le loro appartenenze all'interno dello sport e della società.

Corpi neri in spazi maschili bianchi. Le atlete italiane nere o di origini straniere nello sport italiano.

KYEREMEH
2017

Abstract

Lo sport, fenomeno complesso ed in continua trasformazione, riflette inevitabilmente le trasformazioni sociali che avvengono all'interno della società. Un'attenta analisi dei modelli di partecipazione allo sport delle figlie della migrazione in Italia mostra l'esistenza di “spazialità razzializzate” (Harrison, 2013). Da tali contesti emerge infatti una vera e propria geografia dell'esclusione (Sibley, 1995) frutto di regolamenti sportivi federali che spesso ostacolano l'accesso allo sport, non solo ad alti livelli, alle giovani di origini straniere nate e/o cresciute in Italia. Tali limitazioni, tuttavia, non sembrano contenere la presenza sempre più numerosa e strutturale nelle diverse discipline, di tali atlete nello sport italiano (Tailmoun, Valeri, Tesfaye, 2014). Dall'atletica al calcio fino ad arrivare al cricket le Black Italians (Valeri, 2006), sportive nere che vestono la maglia azzurra, hanno dimostrato l'avvenuta mutazione del volto dell’Italia anche a livello sportivo. “Non esistono negri italiani”, coro diretto durante un match a Mario Balotelli, calciatore italiano di origini ghanesi, evidenzia però come il processo di definizione dell'italianità sia ancora oggi conflittuale ed in progress. La presenza nelle diverse squadre Nazionali di atlete nere o di origini straniere induce a riflettere non solo sul nuovo colore dello sport italiano, ma soprattutto sulla necessità di riconsiderare, in senso più inclusivo, il concetto di italianità. La “nerezza” di tali atlete ci consente di indagare attraverso un approccio intersezionale quale è il colore legittimo dello sport italiano. Le Black Italians (Valeri 2006) ci permettono di investigare come viene costruita l'italianità da parte delle istituzioni sportive italiane, ma ci consentono anche di capire come tali sportive costruiscono e negoziano le loro appartenenze all'interno dello sport e della società.
2017
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