I collegamenti infrastrutturali tra l’Italia e l’area geografica coincidente con l’Austria e la Slovenia sono sempre stati molto complessi e difficili poiché gran parte dei territori austriaco e sloveno è a carattere montano e di difficile attraversamento. Le prime opere di collegamento furono costruite in epoca romana e congiungevano i principali centri dell’epoca, quali Altinum (Altino), Aquileia, Tergeste (Trieste), Iulia Emona (Lubiana), Celeia (Celje), Santicum (Villach), Virunum (Klagenfurt) e Vindobona (Vienna). Se i Romani furono i primi a costruire nell'area una rete stradale idonea al collegamento delle diverse realtà, l’attuale rete ferroviaria fu costruita per la maggior parte durante l’Impero Austro-Ungarico, e i tracciati delle linee ferroviarie seguirono in gran parte gli stessi percorsi seguiti dai Romani 1800 anni prima. La situazione cambiò in seguito alla nascita degli stati attualmente esistenti (frammentazione dell’Impero Austro-Ungarico) e con il susseguirsi degli eventi durante il XX secolo (Prima e Seconda Guerra Mondiale, Guerra Fredda), che spostarono più volte i confini degli Stati, modificando l’importanza delle diverse linee ferroviarie e rendendo più difficili i collegamenti tra Italia, Austria e Slovenia. In quest’area geografica, Trieste ha sempre goduto di una posizione strategica, essendo l’unica città con uno sbocco sul mare vicina al centro Europa (Austria, Repubblica Ceca e Ungheria) e le linee ferroviarie furono costruite inizialmente con lo scopo di spostare le merci più velocemente. Se oggi purtroppo le merci seguono anche altri itinerari (quelli per Amburgo o per Rotterdam), con la progettazione e la costruzione dei corridoi europei (rete TEN-T), l’Italia, l’Austria e la Slovenia sono indirizzate a rafforzare i loro collegamenti. Tramite il corridoio Mediterraneo e il corridoio Baltico-Adriatico, Trieste e Venezia saranno collegate con Vienna e Lubiana in maniera maggiormente efficace sia dal punto di vista economico che sociale.

I collegamenti ferroviari italiani con i paesi confinanti a est, Austria e Slovenia

Emiliano Pasquini;Giovanni Giacomello
2018

Abstract

I collegamenti infrastrutturali tra l’Italia e l’area geografica coincidente con l’Austria e la Slovenia sono sempre stati molto complessi e difficili poiché gran parte dei territori austriaco e sloveno è a carattere montano e di difficile attraversamento. Le prime opere di collegamento furono costruite in epoca romana e congiungevano i principali centri dell’epoca, quali Altinum (Altino), Aquileia, Tergeste (Trieste), Iulia Emona (Lubiana), Celeia (Celje), Santicum (Villach), Virunum (Klagenfurt) e Vindobona (Vienna). Se i Romani furono i primi a costruire nell'area una rete stradale idonea al collegamento delle diverse realtà, l’attuale rete ferroviaria fu costruita per la maggior parte durante l’Impero Austro-Ungarico, e i tracciati delle linee ferroviarie seguirono in gran parte gli stessi percorsi seguiti dai Romani 1800 anni prima. La situazione cambiò in seguito alla nascita degli stati attualmente esistenti (frammentazione dell’Impero Austro-Ungarico) e con il susseguirsi degli eventi durante il XX secolo (Prima e Seconda Guerra Mondiale, Guerra Fredda), che spostarono più volte i confini degli Stati, modificando l’importanza delle diverse linee ferroviarie e rendendo più difficili i collegamenti tra Italia, Austria e Slovenia. In quest’area geografica, Trieste ha sempre goduto di una posizione strategica, essendo l’unica città con uno sbocco sul mare vicina al centro Europa (Austria, Repubblica Ceca e Ungheria) e le linee ferroviarie furono costruite inizialmente con lo scopo di spostare le merci più velocemente. Se oggi purtroppo le merci seguono anche altri itinerari (quelli per Amburgo o per Rotterdam), con la progettazione e la costruzione dei corridoi europei (rete TEN-T), l’Italia, l’Austria e la Slovenia sono indirizzate a rafforzare i loro collegamenti. Tramite il corridoio Mediterraneo e il corridoio Baltico-Adriatico, Trieste e Venezia saranno collegate con Vienna e Lubiana in maniera maggiormente efficace sia dal punto di vista economico che sociale.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3271727
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