Lingua e identità, senso di appartenenza, identificazione, visione di sé e Weltanschauung sono tutti concetti strettamente correlati e interdipendenti al cui sviluppo contribuiscono un numero enorme di fattori sociali, culturali, psicologici, (socio)linguistici, economici, politici, ecc. La molteplicità di tutto ciò favorisce lo sviluppo di identità individuali e sociali tutt'altro che univoche o stabili nel tempo e nello spazio. Del resto, come ben descrivono Govanardi e De Roberto (2016: 76-77) anche il monolinguismo, e il suo “mito”, non sono altro che il frutto di una vera e propria “invenzione” che ha cominciato a prendere piede in Europa a partire dal XVIII secolo. La società contemporanea, ancora più di un tempo, grazie alla sua facilità di movimento, senza precedenti nella storia dell’umanità, tanto fisico quanto virtuale, mal sopporta di essere ingabbiata in una logica di identità monostratificate. Partendo da queste premesse, in questo contributo cercheremo di descrivere quanto accade dal punto di vista macrosociolinguistico agli immigrati in Veneto , una regione che in passato è stata caratterizzata da una forte emigrazione, ma che negli ultimi 30/40 anni ha assistito a una drastica inversione di rotta, diventando uno dei principali poli di attrazione a livello nazionale e non solo. La complessità del repertorio linguistico veneto verrà descritta nel primo paragrafo, prestando particolare attenzione al rapporto tra la lingua italiana e il dialetto, soprattutto a come essi vengono recepiti dagli immigrati. Nel secondo paragrafo entreremo nello specifico delle dinamiche di cambiamento e formazione dell’identità linguistica delle I e delle II generazioni di immigrati e illustreremo un progetto, attualmente in fase di avvio, mirato proprio al potenziamento linguistico delle II generazioni nel mondo della scuola. Il terzo ed ultimo paragrafo proporrà, infine, alcune riflessioni conclusive in termini di politica linguistica e glottodidattica.

Immigrazione e nuove identità linguistico-culturali: il caso del Veneto. Alcune riflessioni tra sociolinguistica ed educazione linguistica.

Santipolo Matteo
2018

Abstract

Lingua e identità, senso di appartenenza, identificazione, visione di sé e Weltanschauung sono tutti concetti strettamente correlati e interdipendenti al cui sviluppo contribuiscono un numero enorme di fattori sociali, culturali, psicologici, (socio)linguistici, economici, politici, ecc. La molteplicità di tutto ciò favorisce lo sviluppo di identità individuali e sociali tutt'altro che univoche o stabili nel tempo e nello spazio. Del resto, come ben descrivono Govanardi e De Roberto (2016: 76-77) anche il monolinguismo, e il suo “mito”, non sono altro che il frutto di una vera e propria “invenzione” che ha cominciato a prendere piede in Europa a partire dal XVIII secolo. La società contemporanea, ancora più di un tempo, grazie alla sua facilità di movimento, senza precedenti nella storia dell’umanità, tanto fisico quanto virtuale, mal sopporta di essere ingabbiata in una logica di identità monostratificate. Partendo da queste premesse, in questo contributo cercheremo di descrivere quanto accade dal punto di vista macrosociolinguistico agli immigrati in Veneto , una regione che in passato è stata caratterizzata da una forte emigrazione, ma che negli ultimi 30/40 anni ha assistito a una drastica inversione di rotta, diventando uno dei principali poli di attrazione a livello nazionale e non solo. La complessità del repertorio linguistico veneto verrà descritta nel primo paragrafo, prestando particolare attenzione al rapporto tra la lingua italiana e il dialetto, soprattutto a come essi vengono recepiti dagli immigrati. Nel secondo paragrafo entreremo nello specifico delle dinamiche di cambiamento e formazione dell’identità linguistica delle I e delle II generazioni di immigrati e illustreremo un progetto, attualmente in fase di avvio, mirato proprio al potenziamento linguistico delle II generazioni nel mondo della scuola. Il terzo ed ultimo paragrafo proporrà, infine, alcune riflessioni conclusive in termini di politica linguistica e glottodidattica.
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