Il 1977 come linea di confine sia per il cinema italiano sia per la società civile. Quest’analisi si basa su un macro campione filmico di oltre centocinquanta film (di produzione nazionale) girati negli anni settanta. Questi film, citati in una serie di sette videosaggi realizzati da chi scrive a quattro mani con Gian Piero Brunetta (in occasione della Mostra “Anni Settanta: il decennio lungo del secolo breve”, Triennale di Milano, 27 ottobre 2007 - 30 marzo 2008), raccontano quando gli schermi italiani riflettevano la dicotomica difformità di un periodo storico contradditorio: da una parte l’impegno di alcuni gruppi sociali nella ricerca di nuovi modelli di gestione del potere politico che sfocerà nella lotta armata; dall’altra, dallo svuotamento in atto di ogni ideologia e dall’avvento di un consumismo sempre più radicato. In tale orizzonte il cinema di genere svolge un ruolo di primo piano, mantenendo un filo diretto con la cronaca che trova nel così detto poliziottesco, legato a un neorealismo di tensione noir, il suo filone d’elezione. Sono in particolare le opere uscite in sala tra il 1976 e il 1978 a raccontare il dilagare della violenza nelle strade, la diffusione della droga, il controllo da parte delle mafie di affari connessi all’interesse pubblico e alla politica.

Cinema e Storia. Un'applicazione pratica:1977

Melanco Mirco
2018

Abstract

Il 1977 come linea di confine sia per il cinema italiano sia per la società civile. Quest’analisi si basa su un macro campione filmico di oltre centocinquanta film (di produzione nazionale) girati negli anni settanta. Questi film, citati in una serie di sette videosaggi realizzati da chi scrive a quattro mani con Gian Piero Brunetta (in occasione della Mostra “Anni Settanta: il decennio lungo del secolo breve”, Triennale di Milano, 27 ottobre 2007 - 30 marzo 2008), raccontano quando gli schermi italiani riflettevano la dicotomica difformità di un periodo storico contradditorio: da una parte l’impegno di alcuni gruppi sociali nella ricerca di nuovi modelli di gestione del potere politico che sfocerà nella lotta armata; dall’altra, dallo svuotamento in atto di ogni ideologia e dall’avvento di un consumismo sempre più radicato. In tale orizzonte il cinema di genere svolge un ruolo di primo piano, mantenendo un filo diretto con la cronaca che trova nel così detto poliziottesco, legato a un neorealismo di tensione noir, il suo filone d’elezione. Sono in particolare le opere uscite in sala tra il 1976 e il 1978 a raccontare il dilagare della violenza nelle strade, la diffusione della droga, il controllo da parte delle mafie di affari connessi all’interesse pubblico e alla politica.
2018
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