Scopo di questo articolo, frutto di una ricerca ancora in corso, è analizzare le politiche messe in atto nell’Italia tra le due guerre mondiali nei confronti delle minoranze etniche, culturali, linguistiche e religiose del paese e nei confronti dei sudditi coloniali, in modo particolare tra la fine della prima guerra mondiale e i Provvedimenti sulla razza italiana e di ragionare sul modo in cui il fascismo tentò di ridefinire, attraverso queste politiche, i confini interni della nazione. In questa sede si analizzeranno, sulla base di una ricognizione della storiografia esistente, le politiche discriminatorie messe in atto dal regime nei confronti delle minoranze e dei sudditi coloniali, quando il regime produsse nuove idee su chi poteva e doveva essere cittadino italiano, fino a che punto queste elaborazioni furono trasformate in pratiche politiche, quali fossero gli effetti di queste norme sulla vita degli italiani e quanto queste idee e pratiche furono persistenti nel corso del regime. Per farlo, si comincerà con l’analizzare le politiche nei confronti delle minoranze, dei sudditi coloniali e sulla cittadinanza nell’Italia tra la prima guerra mondiale e gli anni Venti, per soffermarsi poi su un testo poco considerato dello storico Gaetano Salvemini, e si concluderà con l’Italia degli anni Trenta e una riflessione su alcune norme poco approfondite dei Provvedimenti sulla razza.

Italianità fascista. Il regime e la trasformazione dei confini della cittadinanza 1922-1938

Albanese, Giulia
2019

Abstract

Scopo di questo articolo, frutto di una ricerca ancora in corso, è analizzare le politiche messe in atto nell’Italia tra le due guerre mondiali nei confronti delle minoranze etniche, culturali, linguistiche e religiose del paese e nei confronti dei sudditi coloniali, in modo particolare tra la fine della prima guerra mondiale e i Provvedimenti sulla razza italiana e di ragionare sul modo in cui il fascismo tentò di ridefinire, attraverso queste politiche, i confini interni della nazione. In questa sede si analizzeranno, sulla base di una ricognizione della storiografia esistente, le politiche discriminatorie messe in atto dal regime nei confronti delle minoranze e dei sudditi coloniali, quando il regime produsse nuove idee su chi poteva e doveva essere cittadino italiano, fino a che punto queste elaborazioni furono trasformate in pratiche politiche, quali fossero gli effetti di queste norme sulla vita degli italiani e quanto queste idee e pratiche furono persistenti nel corso del regime. Per farlo, si comincerà con l’analizzare le politiche nei confronti delle minoranze, dei sudditi coloniali e sulla cittadinanza nell’Italia tra la prima guerra mondiale e gli anni Venti, per soffermarsi poi su un testo poco considerato dello storico Gaetano Salvemini, e si concluderà con l’Italia degli anni Trenta e una riflessione su alcune norme poco approfondite dei Provvedimenti sulla razza.
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