I due lungometraggi di Andrea Segre Io sono Li e L’ordine delle cose vengono analizzati concentrando l’attenzione sul tema dello straniero, centrale nel cinema del regista. La chiave interpretativa si avvale di riflessioni in ambito psicoanalitico di matrice lacaniana in relazione alla dimensione soggettiva e identitaria nel complesso confronto con l’alterità. Un ulteriore spunto di riflessione riguarda la costante nelle opere di Segre di ambientare i film di finzione in località circoscritte osservate con uno sguardo ampio, non localizzato. Infine se in Io sono Li protagonisti sono due stranieri, in L’ordine delle cose viene messo l’accento su come il cineasta sposti il punto di vista su noi occidentali, sollecitando nello spettatore inediti interrogativi

L'incontro con l'altro, il cinema di Andrea Sgre

Salvatore R.
2019

Abstract

I due lungometraggi di Andrea Segre Io sono Li e L’ordine delle cose vengono analizzati concentrando l’attenzione sul tema dello straniero, centrale nel cinema del regista. La chiave interpretativa si avvale di riflessioni in ambito psicoanalitico di matrice lacaniana in relazione alla dimensione soggettiva e identitaria nel complesso confronto con l’alterità. Un ulteriore spunto di riflessione riguarda la costante nelle opere di Segre di ambientare i film di finzione in località circoscritte osservate con uno sguardo ampio, non localizzato. Infine se in Io sono Li protagonisti sono due stranieri, in L’ordine delle cose viene messo l’accento su come il cineasta sposti il punto di vista su noi occidentali, sollecitando nello spettatore inediti interrogativi
2019
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