La storiografia corrente fa risalire ad Ardigò l’ispirazione originaria del progetto di istituzione di un insegnamento e di un laboratorio di psicologia sperimentale presso l’Ateneo patavino, ma data la sua piena attuazione solo con l’arrivo, nel 1919, di Benussi. In merito alla situazione che questi trovò, fonti per lo più aneddotiche e tra loro parzialmente contrastanti asseriscono, da un lato, la totale mancanza di ausili per la ricerca sperimentale e, dall’altro, la ricezione da parte di Benussi di un primo nucleo di strumenti fatti acquistare da Ardigò, ma rimasti inutilizzati per circa un ventennio. Nel presente contributo si tenta di ricostruire, su basi il più possibile documentali, la situazione della psicologia sperimentale a Padova prima del 1919. Viene descritto il ruolo di Ardigò, il coinvolgimento dei suoi discepoli e di ulteriori istituzioni come il Museo Pedagogico, il Gabinetto di Antropologia, gli Istituti di Fisiologia ed Elettrotecnica, alcune delle quali trasmisero strumenti direttamente a Benussi. Emerge quindi un contesto culturale poliedrico e ricettivo, entro cui trovò terreno favorevole l’avvio del Gabinetto di Psicologia sperimentale; al contempo, viene messa in discussione la versione, risalente a Musatti, della totale carenza di strumentazioni e ambienti di lavoro che Benussi avrebbe trovato agli inizi della sua carriera a Padova.

La psicologia sperimentale nell'università di Padova prima dell’arrivo di Benussi

Andrea Bobbio
;
Enrico Giora
2019

Abstract

La storiografia corrente fa risalire ad Ardigò l’ispirazione originaria del progetto di istituzione di un insegnamento e di un laboratorio di psicologia sperimentale presso l’Ateneo patavino, ma data la sua piena attuazione solo con l’arrivo, nel 1919, di Benussi. In merito alla situazione che questi trovò, fonti per lo più aneddotiche e tra loro parzialmente contrastanti asseriscono, da un lato, la totale mancanza di ausili per la ricerca sperimentale e, dall’altro, la ricezione da parte di Benussi di un primo nucleo di strumenti fatti acquistare da Ardigò, ma rimasti inutilizzati per circa un ventennio. Nel presente contributo si tenta di ricostruire, su basi il più possibile documentali, la situazione della psicologia sperimentale a Padova prima del 1919. Viene descritto il ruolo di Ardigò, il coinvolgimento dei suoi discepoli e di ulteriori istituzioni come il Museo Pedagogico, il Gabinetto di Antropologia, gli Istituti di Fisiologia ed Elettrotecnica, alcune delle quali trasmisero strumenti direttamente a Benussi. Emerge quindi un contesto culturale poliedrico e ricettivo, entro cui trovò terreno favorevole l’avvio del Gabinetto di Psicologia sperimentale; al contempo, viene messa in discussione la versione, risalente a Musatti, della totale carenza di strumentazioni e ambienti di lavoro che Benussi avrebbe trovato agli inizi della sua carriera a Padova.
2019
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