Le alterazioni a carico dei reni sono da sempre oggetto di studio per la frequenza dei riscontri, nei nostri animali, di patologie renali, soprattutto nei pazienti anziani. La visualizzazione ecografica dei reni ne permette la valutazione morfologica ed ecostrutturale: è quindi di valido aiuto a tutti quegli esami, ematici ed urinari, necessari per stabilirne la funzionalità. Quando vengono rilevate ecograficamente delle lesioni focali, l’indirizzo diagnostico, o comunque le varie ipotesi di diagnosi differenziale, risulta abbastanza semplice in quanto i rilievi ecografici sono di solito caratteristici. Questo però non avviene nelle patologie di tipi infiammatorioinfiltrativo, dove spesso non abbiamo che una variazione dell’ecogenicità del parenchima a carico della sola corticale. Scopo del nostro lavoro è quello di valutare la nostra capacità nel formulare un indirizzo diagnostico della patologia renale attraverso la visualizzazione ecografica, comparando le immagini da noi ottenute con un esame istologico di un campione del rene. Sulla base di un protocollo standard sono stati valutati i diversi parametri utilizzati nell’esame ecografico e messi in rapporto con l’anatomia strutturale microscopica. In base ai nostri risultati si è evidenziato come, in caso di alterazioni diffuse, l’ecografia può generare confusione poiché spesso a quadri ecografici molto simili corrispondono patologie diverse, e viceversa. Inoltre si è evidenziato come vi sia correlazione minore tra la gravità dei reperti ecografici e le lesioni glomerulari rispetto alle lesioni interstiziali.

Correlazione tra ecogenicità del parenchima renale ed istopatologia nella specie canina: studio retrospettivo su 27 casi

VERIN R
Methodology
2004

Abstract

Le alterazioni a carico dei reni sono da sempre oggetto di studio per la frequenza dei riscontri, nei nostri animali, di patologie renali, soprattutto nei pazienti anziani. La visualizzazione ecografica dei reni ne permette la valutazione morfologica ed ecostrutturale: è quindi di valido aiuto a tutti quegli esami, ematici ed urinari, necessari per stabilirne la funzionalità. Quando vengono rilevate ecograficamente delle lesioni focali, l’indirizzo diagnostico, o comunque le varie ipotesi di diagnosi differenziale, risulta abbastanza semplice in quanto i rilievi ecografici sono di solito caratteristici. Questo però non avviene nelle patologie di tipi infiammatorioinfiltrativo, dove spesso non abbiamo che una variazione dell’ecogenicità del parenchima a carico della sola corticale. Scopo del nostro lavoro è quello di valutare la nostra capacità nel formulare un indirizzo diagnostico della patologia renale attraverso la visualizzazione ecografica, comparando le immagini da noi ottenute con un esame istologico di un campione del rene. Sulla base di un protocollo standard sono stati valutati i diversi parametri utilizzati nell’esame ecografico e messi in rapporto con l’anatomia strutturale microscopica. In base ai nostri risultati si è evidenziato come, in caso di alterazioni diffuse, l’ecografia può generare confusione poiché spesso a quadri ecografici molto simili corrispondono patologie diverse, e viceversa. Inoltre si è evidenziato come vi sia correlazione minore tra la gravità dei reperti ecografici e le lesioni glomerulari rispetto alle lesioni interstiziali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3314230
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